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3 dicembre: Giornata Internazionale delle Persone con disabilità

Giornata Europea delle Persone con disabilità: 3 dicembre. Emancipazione delle persone con disabilità
Il 3 dicembre è la Giornata Europea,  istituita nel 1993,  azione regionale in appoggio alla Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nell’ottobre 1992.
La Giornata Europea offre una buona possibilità di incoraggiare il dibattito sui tempi della disabilità e diffondere informazioni su normative, politiche e programmi buoni e cattivi. E’importante ricordare che questo evento sarà ripetuto ogni anno, d’ora in avanti. Tra alcuni anni, in Europa tutti dovrebbero sapere che il 3 dicembre è la Nostra Giornata.
Le attività e gli eventi preparati dalle organizzazioni delle persone con disabilità per celebrare la Giornata Europea devono rivendicare indipendenza, pari opportunità e piena partecipazione. Le iniziative mostreranno inoltre le persone con disabilità come elementi che partecipano attivamente alla vita della comunità locale e come cittadini della più vasta Comunità Europea, con idee e capacità che possono essere a vantaggio di ognuno.
Attraverso il loro lavoro, le organizzazioni delle persone con disabilità e i loro diretti rappresentanti possono aiutare le singole persone con disabilità a:
ottenere opportunità pari a quelle delle persone senza disabilità
– partecipare pienamente alla vita sociale ed economia dei loro Paesi

La Giornata Europea può essere il fulcro annuale ideale per le campagne della vostra organizzazione e una possibilità di esercitare efficace pressioni sulle amministrazioni ad ogni livello.

Possiamo anche servirci della consapevolezza e del sostegno di tutta la comunità, ottenuti con le attività di promozione della Giornata Europea, per sollecitare modifiche a leggi, politiche e servizi che migliorino in maniera permanente la vita di tutti le persone con disabilità.
La pressione di una diffusa opinione pubblica è da sempre una poderosa forza di cambiamento.  in018 (2006)


 European Disability Forum (EDF)
The year 1993 marks the start of a new phase of European disability history. Internationally, the United Nation’s Standard Rules on the Equalization of Opportunity for people with disabilities was adopted. Rule 18 reads: “States should recognise the rights of organisations of persons with disabilities to represent persons with disabilities at national, regional and local levels. States should also recognise the advisory role of organisations of persons with disabilities in decision-making on disability matters.” Rule 18 of the United Nations Standard Rules on the Equalisation of Opportunities for Persons with Disabilities
At European level it led to the creation of the European Disability Forum, as a consultative committee to the European Commission’s Community Action Programme HELIOS II. Among other things it provided an opportunity for disability organisations across the European Union to work closely together across national borders and between different groups in the disability movement.
The process to set up the European Disability Forum as an independent voice in the political debate at European Union level which is truly representative of the whole spectrum of disabled people and parents of disabled people unable to represent themselves started in the mid-1990s. On 6 May 1996, the interim Board of the organisation signed the interim Articles of Association and By-Laws, which came into force 1 January 1997. In 1997 its activities began formally, with elections to its governing bodies at the Founding General Assembly in February and the creation of its Brussels based secretariat.

Il Forum Europeo sulla Disabilità: FED  (European Disability Forum: EDF)
Ispirato dagli sforzi delle organizzazioni europee delle persone con disabilità, volti a fare della disabilità una questione di diritti umani, il nuovo Forum sulla Disabilità (FED) è uno strumento per lo sviluppo di politiche e per il monitoraggio della loro applicazione. Rappresenta inoltre un importante veicolo per scambiarsi informazioni a livello europeo.

I membri del FED sono organizzazioni rappresentative europee, indipendenti dai governi, che operano nel campo della disabilità e nei consigli nazionali delle persone con disabilità di ciascuno membro dell’Unione Europea. I consigli nazionali delle persone  con disabilità che operano negli stati membri dell’Area Economica Europea, i rappresentanti dei datori di lavoro ed i sindacati possono agire come osservatori.

Lo scopo del FED è di rivendicare i diritti umani delle persone con disabilità e promuovere le pari opportunità in tutte le pertinenti istituzioni, organizzazioni internazionali ed enti dell’Unione Europea, secondo principi di non discriminazione. Ad esempio attualmente si stanno collegamenti diretti con tutti i Direttori Generali all’interno della Commissione Europea, al fine di esaminare politiche e provvedimenti che hanno ripercussioni potenziali sulle persone con disabilità.

Il ruolo del FED non sarà quello di gestire, poiché questo è compito delle Organizzazioni non governative (Ong) individuali.
Il FED non sostituirà le Ong individuali  che rappresentano interessi specifici in relazione ai rispettivi gruppi costituenti.

Essa farà invece da complemento al lavoro svolto da tali organizzazioni, concentrandosi su comuni azioni, iniziative e lavori basati su progetti che interessano la totalità o la maggioranza dei propri membri.

Il programma di lavoro del FED è un’illustrazione tangibile del nostro ethos in relazione all’emancipazione, alle pari opportunità ed ai diritti umani, stabiliti dalle Norme Standard delle Nazione Unite sul livellamento delle opportunità per le persone con disabilità e dalla Rivoluzione della Commissione sull’eguaglianza delle opportunità per le persone con disabilità.

Negli statuti del FED è stata garantita la partecipazione diretta delle persone con disabilità e dei genitori di persone  con disabilità che non sono in grado di rappresentare se stesse, nonché una struttura rappresentativa democratica. Questo approccio sarà riflesso anche nei metodi di lavoro il Forum. Il tema ricorrente che ha accompagnato i suoi anni formativi dsi rifa alla Norma 18 delle Nazione Standard delle Nazione Unite.

“Gli stati devono riconoscere i diritti delle organizzazioni di persone con disabilità di rappresentare tali persone a livello nazionale, regionale e locale. Gli stati devono altresì riconoscere il ruolo consultivo di tali organizzazioni nel processo decisionale relativo a questioni di disabilità”

Il FED è del parere che questa norma sia pertinente non solo per gli Stati Membri ma anche per l’Unione Europea e le proprie istituzioni.

Pari Opportunità
Nel combattere la nostra oppressione non dobbiamo opprime il prossimo. Facciamo tutti parti delle società e delle comunità in cui viviamo, dalle quali siamo tutti condizionati e con le quali condividiamo certe volte molti dei loro pregiudizi. Dobbiamo fare attenzione e non ripetere, all’interno delle nostre stesse organizzazioni, la discriminazione cui ci troviamo di fronte nella società. Per ottenere il pieno riconoscimento dei propri diritti umani, tutte le persone con disabilità devono partecipare attivamente al conseguimento di questo traguardo. I diritti umani devono essere riconosciuti a tutte le persone, con o senza disabilita.

Un modo importante per assicurare il coinvolgimento della gente è quello includere gruppi che vengo spesso trascurati-donne con disabilità, persone con disabilità appartenenti a classi più disagiate, persone con disabilità mentali, persone di colore con disabilità, persone omosessuali con disabilità e persone anziane con disabilità. Queste persone sono spesso soggette a discriminazioni doppie o multiple.

Identità sessuale
Per “identità sessuale” si intendono le differenti caratteristiche gli uomini e le donne hanno o dovrebbero avere. Tali caratteristiche variano a seconda delle comunità: differiscono da luogo a luogo e in epoche diverse; possono cambiare proprio como possono cambiare le definizioni delle caratteristiche delle persone con disabilità.

Ciò che la gente si aspetta che siate, e ciò che poi vi aspettate da voi stessi, può essere un elemento di oppressione per tutte le persone con disabilita. Soffrono discriminazioni le donne con disabilità che non si conformano ad un stereotipo di bellezza, di carattere buono e tranquillo, di fecondità e che le vuole più riguardose verso il prossimo che verso se stesse. Altrettanto accade agli uomini con disabilità come non vengono considerati forti, responsabili ed economicamente attivi. Dobbiamo mettere in discussione questi modi limitativi di definire uomini e donne e dobbiamo dimostrare che donne, uomini, ragazze e ragazzi con disabilità hanno tutti lo stesso diritto di essere giudicati nello stesso modo di donne, uomini, ragazze e ragazzi senza disabilità.

Minorazioni
Nel passato, le persone colpite da tipi differenti di minorazioni sono state tenute separate tra loro. Miti e stereotipi su particolari tipi di minorazioni sono condivisi da persone con minorazioni diverse.

Alcuni elementi della struttura dell’oppressione, come la segregazione nei trasporti colpiscono certe persone con disabilità più di altre oppure in modo diverso. Dobbiamo esaminare il fatto che tutti dobbiamo affrontare un’oppressione, sebbene in modi differenti. Otterremo risultati molto più efficaci se combatteremo insieme questa oppressione, in qualsiasi forma essa si manifesti.

Etnie
In ogni società vi sono persone che hanno un tenore di vita inferiore a causa di pregiudizi fondati su differenze razziali o culturali. Esse possono costituire la minoranza o la maggioranza in un particolare paese. Se hanno anche una disabilità, allora subiranno una doppia oppressione e potranno essere le “ultime della fila” quando si tratta di ottenere servizi e assistenza.

Tutti noi condividiamo con altre persone determinati atteggiamenti, molti dei quali derivano dalla società in cui viviamo. Dobbiamo prendere in considerazione la possibilità che il modo in cui guardiamo alle persone varia a seconda della razza o della cultura alla quale esse appartengono. Dobbiamo cercare di cambiare gli squilibri che esistono all’interno delle nostre organizzazioni e che escludono determinati individui. Alcuni di questi argomenti sono difficili da affrontare e potremmo pensare che non siano applicabili al caso nostro, ma dobbiamo essere onesti e pazienti con noi stessi e dedicare un po’ di tempo alla discussione di questo questioni.

Per informazioni sulla Giornata europea relativa alle persone sorde:

Consiglio Italiano dei Disabili per i rapporti con l’Unione Europea CID-UE
Il Consiglio è stato costituito il 31 luglio 1995 con atto notarile n. 15681, rac. 1904, da associazioni di disabili e delle loro famiglie, con la finalità di collaborare con gli Organi Comunitari per la promozione di iniziative riguardanti l’affermazione e il riconoscimento della parità e dei diritti delle persone con disabilità, nonché per l’abbattimento di tutte le barriere che ostacolano la piena inclusione e integrazione delle persone disabili in tutti gli aspetti del vivere sociale. Le Associazioni che ne fanno parte, di rilevanza nazionale ed internazionale, riconosciute da DPR e leggi statali, rappresentano, complessivamente, oltre quattro milioni di cittadini italiani con disabilità e le loro famiglie, e lavorano da molti decenni per l’affermazione e il riconoscimento dei loro diritti.  Esse sono:
ANIMC, ENS, UIC, UNMS, ANGLAT, ARPA, ANTHAI, FISAPS e LEGA del FILO d’ORO

Consiglio Nazionale sulla Disabilità (CND)
Il Consiglio Nazionale sulla Disabilità (CND)  è l’organismo indipendente ed unitario italiano che rappresenta le esigenze delle persone con disabilità e loro familiari all’interno delle azioni e delle politiche europee. È accreditato presso l’ Ad Hoc Committee delle Nazioni Unite per la scrittura della nuova Convenzione sui Diritti delle Persone con Disabilità. È  parte del Gruppo di lavoro per il monitoraggio della Convenzione del Fanciullo in Italia.
Nato il 17 novembre del 1995, ha partecipato nel 1997, come rappresentante italiano, alla fondazione dell’associazione indipendente Forum Europeo sulla Disabilità (EDF), federazione europea che organizza 25 Consigli Nazionali sulla Disabilità dei paesi membri l’Unione europea e circa 80 associazioni europee di tutela e di rappresentanza di persone disabili e loro familiari ed è l’organismo consultivo di rappresentanza riconosciuto presso l’Unione Europea ed il Consiglio d’Europa
Il CND, formato attualmente da 36 soci, è composto esclusivamente da: organizzazioni/associazioni a carattere nazionale; federazioni, leghe, coordinamenti, consulte, ecc. a carattere nazionale o regionale, di persone con disabilità e delle loro famiglie; organizzazioni/associazioni che, senza fine di lucro, operano, continuativamente, in qualsiasi forma, in favore delle persone con disabilità. Le associazioni aderenti  alla FISH (Federazione Italiana per lo superamento dell’Handicap di cui la FIADDA che si occupa delle famiglie dei bambini sordi).


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