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Per una biblioteca accessibile
La lettura è un diritto di tutti ed è essenziale per lo sviluppo della capacità critica dell’individuo. La promozione della lettura aiuta a creare le condizioni perché si sviluppino tutte le componenti sociali e culturali di una comunità. La capacità di esercitare la lettura e di orientarsi nella società dell’informazione sono infatti direttamente proporzionali all’ingresso attivo nella comunità e nel suo apparato produttivo. La biblioteca offre occasioni di autoformazione e apprendimento permanente in un contesto che aiuta il desiderio di socializzazione ad esprimersi e attuarsi anche attraverso l’esercizio della lettura e della scrittura. La missione della biblioteca si situa pertanto nel cuore della questione della cittadinanza, dell’accesso al sapere e alla cultura per tutti. Per questo una biblioteca deve essere accessibile a chiunque, anche a coloro che hanno difficoltà specifiche e riconosciute (disabili motori, disabili psichici, dislessici, non vedenti e ipovedenti, sordi). Pertanto dovranno essere rispettate le disposizioni internazionali dell’ONU, dell’IFLA e dell’UNESCO in materia di accessibilità delle biblioteche e la normativa italiana vigente per l’accessibilità ai disabili.
Le fonti di riferimento
L’IFLA ha pubblicato un documento, che vuole proporsi come testo generale di riferimento per promuovere l’accessibilità delle biblioteche ai disabili, dal titolo Access to libraries for persons with disabilities : checklist. Questo documento si rivolge alle biblioteche di ogni tipo e, per la loro specifica missione, in modo particolare alle biblioteche pubbliche. In esso vengono definiti i diversi livelli di accessibilità di cui si deve tenere conto nella progettazione o adeguamento degli edifici e nella organizzazione dei servizi:
– l’accessibilità esterna e interna delle strutture;
– l’accessibilità dei servizi e dei documenti;
– l’accessibilità delle attività culturali.
Alla base di ogni intervento di progettazione, di un edificio o di un servizio, deve esserci una piena assunzione di responsabilità, da parte dell’istituzione e di coloro che la rappresentano, nei confronti del principio della massima accessibilità possibile, poiché la sua attuazione dipende dalla consapevolezza e dall’impegno di ciascuno. L’accessibilità va realizzata in modo da rendere possibile la messa in atto di adeguamenti futuri e miglioramenti con minimi impegni di spesa.
Un altro documento rilevante per i nostri temi è il Design for accessibility: a cultural administrator’s handbook, consultabile gratuitamente in rete. Si tratta di un manuale redatto negli Stati Uniti e destinato a tutti gli operatori culturali. Il volume si inserisce nel quadro normativo statunitense, nell’ambito del quale sono centrali i concetti di non discriminazione e pari opportunità. Alla base del sistema americano vi è il principio che la non discriminazione è un dovere e un obbligo, cosicché la conformità ai criteri dell’accessibilità per un servizio pubblico diventa obbligatoria. Oltre ad approfondire alcuni temi già affrontati nel documento dell’IFLA, questo testo fa il punto sull’accessibilità di ogni attività culturale, oltre che sulle risorse documentarie e sui servizi. L’IFLA ha poi elaborato per le biblioteche linee guida specifiche che tengono conto dei bisogni di ogni lettore con specifiche difficoltà.
Guidelines for library-based literacy programs, 2003;
Guidelines for easy-to-read materials, 1997;
Guidelines for library services to deaf people, 2000;
Guidelines for library services to persons with dislexia, 2001;
Libraries for the blind in the information age: guidelines for development, 2005.
La Commissione nazionale Biblioteche pubbliche dell’AIB ne sta curando la traduzione italiana.
Il rispetto delle norme e delle raccomandazioni per garantire la massima accessibilità va applicato a tutte le funzioni in modo integrato così da:
– non discriminare gli individui con disabilità specifiche;
– garantire pari accesso ai servizi e alle attività culturali a tutti, – anche a coloro che hanno disabilità specifiche e riconosciute;
– rimuovere le barriere fisiche e di comunicazione;
– predisporre procedure, regolamenti e pratiche condivise in modo da garantire continuità e omogeneità ai servizi.
L’accesso fisico
L’accesso fisico riguarda l’interno (ascensori, servizi igienici, dislivelli, segnaletica), e l’esterno della biblioteca (parcheggi, scale, rampe di accesso, segnaletica esterna).
Tutta la segnaletica dovrà essere chiara e leggibile, a grandi caratteri e corredata di pittogrammi.
Le postazioni per la consultazione cataloghi e la navigazione Internet dovranno essere utilizzabili anche da disabili motori.
L’altezza degli scaffali dovrebbe consentire anche ai disabili motori di accedere ai ripiani più alti e per questo dovrà non superare i 160 cm, così come i corridoi di fuga e quelli tra gli scaffali dovranno essere preferibilmente di 120 cm.
Tutti i sistemi e i piani di emergenza, anche a livello impiantistico, dovranno tenere conto delle esigenze specifiche di coloro che hanno problemi visivi e uditivi, oltre che delle necessità particolari dei disabili motori.
Telefoni e servizi di ogni genere dovranno essere facilmente e rapidamente accessibili per ogni utente, indipendentemente dalle possibili disabilità di ognuno.
Per gli aspetti architettonici e impiantistici può essere utile consultare: Americans with Disabilities Act Accessibility Guidelines (ADAAG). Checklist for buildings and facilities.
Il Design for accessibility: a cultural administrator’s handbook propone sette regole da tenere presenti in ogni intervento di progettazione, anche per la predisposizione di allestimenti, arredi e servizi:
– garantire un uso equo degli spazi;
– garantire la massima flessibilità nell’uso;
– consentire un uso semplice e intuitivo degli arredi e dei servizi così come delle tecnologie;
– fare in modo che l’informazione essenziale sia percepibile in modi differenti;
– prevedere nella progettazione la possibilità di errore da parte dell’utente e minimizzarlo;
– minimizzare le azioni ripetitive;
– prevedere spazi e dimensioni appropriate per l’approccio e l’uso.
L’accesso alle informazioni e ai servizi
Ogni risorsa documentaria della biblioteca dovrebbe essere accessibile a tutti i lettori della biblioteca.
Per questo dovranno essere resi disponibili documenti in formati speciali: libri braille, libri e giornali parlati, audiolibri, documenti a grandi caratteri, documenti tattili, documenti di facile lettura, videocassette e DVD, e-book, documenti digitali.
Inoltre dovranno essere messi a disposizione ausilii informatici (software e hardware) specifici per utenti con disabilità cognitive, difficoltà di lettura, disabilità visive e uditive: mouse e tastiere facilitate, sintesi vocale, scanner multilingue, videoingranditori di caratteri e software specifici per l’apprendimento della lettura.
Servizi di lettura su richiesta dovranno essere attivati per utenti con difficoltà di lettura.
La comunicazione interpersonale
Centrale per ogni organizzazione bibliotecaria, la comunicazione verbale e non verbale con gli utenti diventa ancor più importante quando si interagisce con utenti affetti da specifiche disabilità e in modo particolare assumono valore proprio quelle componenti della comunicazione non verbale come il sistema paralinguistico e cinesico o la prossemica. Inoltre alcuni utenti obbligheranno il bibliotecario a seguire determinati comportamenti e alcune accortezze. Basti pensare ad esempio ai non udenti per i quali sarà indispensabile seguire nel comportamento comunicativo alcuni accorgimenti:
– mantenere una certa distanza per consentire una buona lettura labiale;
– parlare con il proprio viso rivolto alla luce;
– tenere ferma la testa;
– mantenere il viso di chi parla al livello degli occhi della persona sorda;
– parlare distintamente, ma senza esagerare;
– parlare con un tono normale di voce, senza gridare, né troppo in fretta né troppo adagio;
– usare frasi corte, semplici, ma complete;
– fare in modo che la persona sorda possa vedere tutto ciò che è visibile sulle labbra;
– ricorrere alla scrittura in stampatello quando si usano parole molto difficili.
Si dovrà tenere conto che sapersi disabili, avendo sperimentato degli insuccessi nel contatto col servizio pubblico, potrà costituire un ostacolo nell’approccio alla biblioteca e quindi rendere particolarmente difficile ogni transazione informativa. Le aspettative da parte del pubblico potranno essere negative e l’atteggiamento di sostanziale sfiducia.
Le informazioni sui servizi della biblioteca dovranno essere rese disponibili anche in formati alternativi, in ogni caso ci si dovrà attenere ad alcune indicazioni di massima per garantire la massima comprensione delle stesse:
– la scrittura dovrà essere chiara e concisa;
– si dovranno evitare le parole straniere;
– si dovrà includere, ove possibile, illustrazioni;
– sarà consigliabile usare caratteri neri su fondo bianco;
Anche le pagine web della biblioteca dovrebbero essere del tutto accessibili secondo le indicazione del consorzio W3C.
L’accesso alle attività culturali
È necessario che ogni attività o iniziativa sia accessibile sia dal punto di vista degli spazi (sale conferenze accessibili, posti riservati, definizione di luoghi sicuri in caso di emergenza ecc.) sia dal punto di vista della fruizione (accessibilità ai non udenti delle attività attraverso l’impiego di interpreti LIS, trascrizione e proiezione su grande schermo in tempo reale, ecc.).
Il personale
Una specifica attenzione dovrà essere dedicata alla formazione del personale. Tutto lo staff dovrebbe infatti possedere una buona conoscenza delle diverse disabilità in modo da sapersi relazionare in generale con i lettori più in difficoltà e specificamente con quelli con disabilità specifiche. Il personale dovrè infatti avere ben presente che gli utenti con difficoltà specifiche debbono, più degli altri, superare barriere fisiche, psicologiche e comunicative. In ogni caso si dovrà comunque imparare a vedere prima la persona che la disabilità. Un bibliotecario o un ufficio specifico dovrà dedicarsi a sviluppare una rete di cooperazione con le associazioni e i gruppi attivi sul territorio e a promuovere e migliorare servizi mirati per queste categorie di lettori.
Verificare l’accessibilità
Si consiglia di effettuare periodicamente delle verifiche sull’accessibilità per:
– monitorare la presenza di barriere;
– effettuare dei momenti di brainstorming con il personale;
– calcolare costi e risorse da investire per rimuovere barriere e favorire l’accesso.
– Quanto verrà messo in atto per garantire la massima accessibilità possibile della biblioteca andrà a vantaggio di tutti i lettori.
Promozione
Le attività e i progetti dovranno essere adeguatamente pubblicizzati sul territorio e presso le diverse associazioni interessate. Si potrà valutare se avviare delle campagne di sensibilizzazione mirate per promuovere l’utilizzo dei servizi bibliotecari da parte dei disabili.
Cooperare con le altre biblioteche e con le associazioni
La cooperazione con le altre biblioteche dovrà essere promossa e sostenuta al fine di migliorare l’offerta documentaria e di servizi della nostra biblioteca. Essa diventa ancora più importante quando si deve rispondere alle esigenze informative di utenti con difficoltà riconosciute nell’esercizio della lettura e scrittura. Da questo punto di vista quindi si dovrà conoscere la rete delle biblioteche pubbliche e specializzate distribuite sul territorio nazionale per richiedere servizi e ci si potrà associare o consorziare per avviare progetti comuni, per esempio nell’ambito dell’editoria a grandi caratteri, di facile lettura o per la produzione di audiolibri. La cooperazione è strategica anche per affrontare le difficoltà pratiche legate alla rigidità della nostra legislazione sul diritto d’autore e per affrontare le sfide della produzione in formato digitale. Si dovranno attivare collaborazioni specifiche anche con le associazioni che rappresentano i diversi gruppi di disabili in un dato territorio (Unione Italiana Ciechi, Associazione Italiana Dislessia, Ente Nazionale Sordomuti ecc.)
Documenti di riferimento
Vengono possibilmente indicati documenti disponibili in rete (preferendo, nell’ordine, versione italiana, inglese, francese). Altri documenti e versioni nell’indice che compare per primo in elenco.
Publications / IFLA Libraries Serving Disadvantaged Persons Section. — (IFLANET).
Projects / Reading Section. — (IFLANET).
Access to libraries for persons with disabilities : checklist [PDF 236 k] / Birgitta Irvall, Gyda Skat Nielsen. — IFLA, © 2005. — (IFLA Professional Reports ; 89).
Americans with Disabilities Act Accessibility Guidelines (ADAAG). Checklist for buildings and facilities. — 1992-10.
Design for accessibility : a cultural administrator’s handbook. — Washington : National Endowment for the Arts, [2003]. [Testo completo: PDF 2054 k; disponibile anche suddiviso in capitoli]
Directives pour les documents faciles-à-lire [PDF 186 k] / Compilé et édité par Bror I. Tronbacke ; trad. C. Gilguy. — (IFLA Professional Reports ; 59).
Guidelines for library-based literacy programs : some practical suggestions / Reading Section. — IFLA, 2003.
Guidelines for library services to deaf people [PDF 232 k] / Ed. by John Michael Day. — 2nd ed. — The Hague : IFLA, 2000. — (IFLA Professional Reports ; 62).
Guidelines for library services to persons with dislexia [PDF 189 k] / Gyda Skat Nielsen, Birgitta Irvall. — The Hague : IFLA, © 2001. — (IFLA Professional Reports ; 70).
Libraries for the blind in the information age : guidelines for development [PDF 416 k] / Ed. Rosemary Kavanagh, Beatrice Kristensen Sköld. — The Hague : IFLA, © 2005. — (IFLA Professional Reports ; 86).
Standard rules on the equalization of opportunities for persons with disabilities
(Regole per le pari opportunità delle persone disabili adottate dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite del 20 dicembre 1993)
Fonti legislative
Legge n. 104 del 5 febbraio 1992.
Legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, modificata dalla Legge n. 53 dell’8 marzo 2000 e dal Decreto legislativo n. 151 del 26 marzo 2001.
Legge n. 4 del 9 gennaio 2004.
Disposizioni per favorire l’accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici.
Fonte: aib.it – nw120 (2006)
Newsletter della Storia dei Sordi n.120 del 17 novembre 2006
a cura di Franco Zatini