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Associazione Mons.Giovanni Marcoli per la tutela delle genitorialità in famiglie con persone audiolese
L’associazione “Mons. Giovanni Marcoli” è costituita da professionisti, da genitori ed educatori che, coinvolti in vari modi in problematiche relative alla sordità in età evolutiva, hanno deciso di formalizzare il loro impegno a favore delle famiglie di audiolesi, andando incontro a quei bisogni per i quali non esistono al momento risposte adeguate.
L’associazione vuole porsi, con le sue iniziative, a servizio della genitorialità in un’ottica di prevenzione del disagio: oggetto degli interventi è la relazione parentale di cui si vogliono sostenere e potenziare risorse e capacità, nella convinzione che la promozione del benessere famigliare sia essenziale per il buon funzionamento della società stessa.
L’associazione vuole sostenere la responsabilità e la dignità della famiglia, pur in situazioni dove la presenza di un deficit rende più complessi e difficili i rapporti, offrendo, con modalità varie, un supporto ai genitori nel delicato compito di crescere i loro figli.
Si propone di creare, in collaborazione con quanti, nel settore pubblico e privato si occupano di bambini e di giovani audiolesi, una rete di sostegno informale ed allargata, per favorire il buon funzionamento delle famiglie stesse.
Consulenza
Possono rivolgersi al Centro Marcoli tutte le persone, udenti o audiolese, coinvolte in siuazioni famigliari dove la presenza di deficit uditivi rende più complesse e difficili le relazioni tra i soggetti.
Attraverso la consulenza con professionisti adeguatamente preparati, per ogni situazione segnalata verranno studiate le possibili strategie di intervento, attivando se necessario anche collegamenti con altre risorse ed istituzioni presenti sul territorio.
Gruppo di genitori sordi di bambini dagli 0 ai 3 anni
RIUNIONI PER I GENITORI SORDI (Sede ENS di Brescia)
Le riunioni del “gruppo genitori” si svolgono mensilmente, anche se non in forma rigida, più o meno da settembre a maggio-giugno. I genitori partecipano all’incontro con i bambini che, se sono neonati, stanno in braccio alla mamma o al papà e se sono più grandicelli, giocano sul tappeto con l’aiuto di un’educatrice presente per lasciar più liberi i genitori di parlare.
Negli anni scorsi ci siamo dedicati ai problemi della crescita dei bambini: abbiamo parlato di allattamento, svezzamento, controllo sfinterico, problemi d’inserimento al nido o alla scuola materna, difficoltà nell’addormentamento e nel sonno ecc… Era sempre presente con la psicologa anche la pediatra, di modo che i genitori venivano aiutati a integrare sia l’aspetto fisico, biologico della crescita del bambino che l’aspetto affettivo-relazionale.
Il bambino cresce, ognuno in maniera diversa dall’altro, non solo per leggi biologiche che scandiscono le tappe di sviluppo, ma in base anche al tipo di rapporto affettivo, di comprensione e di sostegno che l’ambiente (genitori e adulti di riferimento) dà al bambino. Lo scopo degli interventi dell’Associazione G. Marcoli è proprio questo: aiutare i genitori nel difficile compito di allevare i loro bambini, in modo da rendere questo processo di sviluppo positivo e gratificante sia per il bambino che cresce che per l’adulto che lo accudisce.
Gli incontri, ripresi dopo la pausa estiva, nel settembre 2003, sono stati centrati sull’analisi di libri per bambini nella fascia d’età in cui si concentrano i nostri interventi (0-3 anni).
La scelta di questo argomento rispondeva un po’ a domande uscite negli incontri dell’anno precedente (“Cosa posso fare con mio figlio? Che tipo di giochi usare con lui?”).
Abbiamo così presentato, di volta in volta, con l’aiuto della giornalista Cosetta Zanotti, collaboratrice del quotidiano L’Avvenire, molti libri adatti alle nostre finalità, dai più semplici, (quelli tattili, sensoriali), a quelli che illustrano aspetti dell’esperienza e del mondo che sta intorno al bambino (animali nei loro diversi ambienti, mezzi di trasporto, mestieri…).
Siamo passati poi a libri che raccontano storie, fiabe molto semplici, come I tre porcellini, per arrivare a quei libri che presentano storie e situazioni che, per il bambino, sono sempre un po’ difficili da affrontare: il momento di addormentarsi, perciò di separarsi dai genitori, l’ingresso alla scuola materna, la gelosia per la nascita di un fratellino…
Quanto questi libri siano interessanti l’abbiamo verificato vedendo il coinvolgimento dei bambini presenti. Gli ultimi libri presentati sono stati molto “particolari”: libri scritti il LIS, libri che hanno come personaggio principale il papà (una novità!), infine libri senza parole, fatti per stimolare la fantasia e le capacità di comunicare e inventare una storia da parte dei genitori, con i mezzi che preferiscono (parola, LIS, mimo).
Lo scopo di questo nostro intervento è aiutare i genitori a trovare con i loro bambini un momento per star bene insieme, per divertirsi, per condividere storie, domande, paure, sogni…
Questo lavoro sul “leggere insieme” vorremmo servisse a creare più fiducia nei genitori di poter essere “buoni genitori”. Imparare a leggere libri insieme al bambino, rafforza positivamente il legame fra il genitore e il suo piccolo.
Centro di ascolto per situazioni di maltrattamento e abuso su donne e bambini audiolesi
“La sordomuta, chi nol vede? a tutte le altre cause di inferiorità individuale e sociale, comuni ai suoi compagni di sventura, unisce la debolezza del proprio sesso, più esuberante di sentimento, ma più povero di forze, più bisognoso di appoggio e insieme più esposto alla seduzione e alla violenza di chi ne voglia abusare fisicamente o moralmente” (da un discorso di Madre L. Seneci alla Pro Mutis nel 1901).
Molti miglioramenti dagli inizi del ‘900 ad ora sono intervenuti nella situazione delle persone audiolese, ma il deficit uditivo continua a rimanere un possibile fattore di rischio per il maltrattamento, dentro e fuori la famiglia. Infatti può rendere più difficile gli scambi comunicativi all’interno del nucleo famigliare ed ingenerare situazioni di grande crisi e sofferenza: possono riemergere allora fantasmi del passato che incidono sul comportamento genitoriale, in una spirale di sofferenza che coinvolge più generazioni.
Fuori dalla famiglia, l’isolamento e la difficoltà comunicativa indotti dalla sordità, possono rendere con più facilità il bambino o il giovane vittime indifese di episodi di abuso e violenza.
Il Centro Marcoli si propone di offrire con i suoi operatori un primo momento di ascolto per queste situazioni, attivando successivamente consulenze ed intervanti adatti ad ogni caso, in collaborazione con i competenti servizi del territorio.
Sede
Casa delle Associazioni – Comune di Brescia – via Cimabue, 16 – 25124 Brescia – telefono 030/230980 – fax 030/2309273 – cell. 339/5392312 – E-mail: associazionemarcoli@virgilio.it – sito: www.associazionemarcoli.it
118nw (2006)
Newsletter della Storia dei Sordi n.118 del 14 novembre 2006