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973 mila sordi e sordomuti

Welfare. Il Censis traccia la fotografia del disagio: 1.600.000 gli alcolisti e 900mila i disoccupati di lunga durata
Tre milioni di grandi poveri. Sono nell’indigenza totale e sperano che la Finanziaria si ricordi di loro.Tempo di Finanziaria e di attese. Soprattutto per quei milioni di italiani che vivono in condizione di disagio sociale tanto da vedere compromessa la loro qualità della vita. Persone che dall’appuntamento dell’esecutivo di fine settembre sperano in un aiuto, in un alleggerimento, del loro stato sia in termini di sostegno economico sia di servizi.
Si tratta, fra l’altro, di 3 milioni di poveri, di 1,6 milioni gli alcolisti, di quasi 1,5 milioni le persone affette da disabilità motoria, di oltre 900 mila disoccupati di lunga durata. A fare un bilancio delle categorie disagiate è il Censis che nei giorni scorsi è stato ascoltato dalla Commissione affari sociali della Camera nell’ambito dell’ indagine conoscitiva sulle famiglie. Il Censis – elaborando, fra gli altri, dati dell’Istat, dei ministeri della giustizia e della salute, della Caritas – ha fornito la dimensione quantitativa di alcune tipologie di disagio.
Dal versante economico, stima 3.028.000 poveri (coloro che si collocano al di sotto della povertà assoluta), 917.000 disoccupati da lungo tempo, 147 mila minorenni sfruttati nel mondo del lavoro. Dal versante sanitario, il Censis segnala: 1.430.000 invalidi motori; 973 mila fra sordi e sordomuti: 643 mila malati di Parkinson, di Alzheimer, di epilessia e di perdita della memoria; 544 mila malati di tumore; 475 affetti da insufficienza mentale; 353 mila non vedenti; 50.271 malati di Aids. Consistente anche il gruppo delle persone con difficoltà legate a relazioni sociali: 1.600.000 alcolisti; 223 mila minorenni emarginati; 160 mila tossicodipendenti; 80 mila prostitute; 55.670 detenuti; 20.387 con disagi abitativi.
Rispetto alle principali tipologie di disagio è la tossicodipendenza che preoccupa di più gli italiani poichè è richiamata dal 58,6% degli intervistati, seguita dall’Aids (41,1%), dalla disoccupazione di lunga durata (26,3%), dalla marginalità minorile (20,3%) dalla prostituzione (17,8%) e dalla povertà economica (15,2%).
In tema di disabili e non autosufficienti, il Censis tiene a sottolineare che in Italia in maniera costante negli ultimi decenni, il 70-80% delle cure è a carico delle famiglie. Solo una piccola parte, il 5%, è assistita in istituti specializzati. Questo significa che è la famiglia a portare il peso più gravoso quando si tratta di assistere familiari che hanno bisogno di assistenza; e lo fanno ricorrendo spesso alle figure delle badanti che sono anche loro nella fascia meno agiata della società. Fonte: L’arena, 24 settembre 2006  (nw076 del 2006)


Newsletter della Storia del Sordi n.75 del 24 settembre 2006

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