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Il sito di Renato Pigliacampo, noto personaggio del mondo dei Sordi
Nella storia dei Sordi il Prof. Renato Pigliacampo é un personaggio speciale, molto conosciuto e amato dai Sordi. Il primo Sordo d’Italia é iscritto all’Ordine dei Psicologi. Ha aperto il suo sito personale, si dedica, oltre alla cultura, alla finezza dei poemi, alla massima attenzione, raccomandazione e richiamo a quanti si occupano della sordità e di tutte le sue implicazioni.
Ecco l’apertura del suo sito: “Salve! Come ogni sito personale s’apre con la presentazione del titolare che comunica la sua storia, personalità e sensibilità, così dico di me… Sono nato vicino al Borgo Selvaggio:
All’estremo lembo di ponente di Recanati
in territorio Cantalupo a Bagnolo
specchiatosi nel verde di Montefano,
in quelle terre d’humus di conti Degli Azioni,
io venni alla vita un ventinove del Quarantotto
Terra terra mio sangue di uomini ferrigni
e su, alto, sui palazzo di città blasoni di nobili famiglie (…)
Prima di leggere libri, ho appreso dal vergaro della valle a conoscere e interpretare la natura.
A dodici anni – quando i sogni s’aprivano verso mete possibili oltre i monti azzurri cantati di Leopardi – una malattia mi immerse nel Silenzio.
Fughi per l’Italia in cerca della Guarigione.
L’arte di Ippocrate non risanò il senso dell’udito ferito.
In quegli anni non c’era il progetto d’integrazione dei disabili nella scuola. Fui vagabondo in varie scuole specializzate. A contatto con i simili che sfoggiavano la lingua dei segni, compresi molto, “entrai intuitivamente nell’uomo”.
Di poi aprii percorsi culturali-sportivi-politici-associativi-sociali con una iperattività e presenza da essere etichettato “Il Guerriero del Silenzio”.
Ma un Guerriero senza armi un guerriero morto. Le mie “armi” potevano essere la cultura, la ricerca. Laureatomi con lode in Pedagogia in indirizzo psicologico a “La Sapienza”, continuai gli studi ottenendo il dottorato in Sociologia e Ricerca Sociale; di poi approfondii gli studi psicolinguistici. Dopo sette anni d’insegnamento in una scuola speciale, tornai nel territorio d’origine per svolgere presso l’ASL la professione di psicologo (il primo “non udente” iscritto all’Albo).
Oggi continuo ad insegnare, studiare, scrivere, narrare, lottare… ma – se mi volgo dietro – scopro di aver coperto smisurate distanze.
“Non essere presuntuoso” mi dico. Non voglio esserlo! Vorrei che i giovani – in particolare i ragazzi sordi – vedano in me, se mi è consentito dirlo, un esempio di riscatto dall’avverso destino.
Questo è certo: nessuno mi ha mai comandato a bacchetta né mi sono prestato al conformismo”.
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Newsletter della Storia dei Sordi n. 64 del 29 giugno 2006