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Bordoni Pietro. Vignettista pavese

“CASTIGAT RIDENDO MORES”, questa locuzione latina che tradotta in italiano suona così: corregge i costumi scherzando. Si usa riferita a chi, nel fare un critica seria, si serve dello scherzo e dell’ironia (dal vocabolario “Lo Zingarelli”, 2001).
Questa locuzione vale anche per le “vignette umoristiche” che canzonano le persone e le cose senza alcuna offesa personale, ma costringono gli interessati a riflettere sugli errori commessi.

Invece le “Vignette Satiriche”, molto usate in politica, sono degli strali acuminati che colpiscono le persone o gli avversari politici senza compassione o pietà, e sono validi se hanno una versione o contenuto veritiero. Perché la satira “non può sottrarsi ai doveri di correttezza comuni a tutto il mondo dell’informazione”, come aveva sottolineato giustamente l’avvocato Guido Calvi.

Le “Caricature” sono, invece, un’altra cosa. anche queste si suddividono in due parti distinte: “Caricatura Grottesca” quando c’è una deformazione esagerata fino al ridicolo di una persona, di una cosa o di un fatto. La “Caricatura d’Arte”, invece, disegna i lineamenti del viso con pochi tratti essenziali, con un leggero senso umoristico, da non alterare la rassomiglianza del soggetto preso in esame. Come ad esempio il disegno sull’attrice cinematografica degli anni cinquanta, Elsa Martinelli, e come quello di Elsa Maxvell, notissima giornalista d’altri tempi, apparsa su la “Voce della Sicilia Silenziosa” n. 5 dell’anno scorso (2000, n.d.r.). Tra i non udenti troviamo molti bravi artisti, anche professionisti, ma scarseggiano invece i “vignettisti” di lunga … militanza giornalistica.

Bordoni rappresenta un’eccezione perché ha cominciato a disegnare le prime vignette nel lontano 1941, che furono pubblicate sulla Domenica del Corriere e sul Corriere dei Piccoli, sulle pagine riservate alle “cartoline del pubblico”.

Poi ci ha preso gusto e ha continuato a disegnarle per diversi periodici e alcuni quotidiani, anche senza alcun compenso, per soddisfare un proprio hobby.

Dal 1976 venne invitato, annualmente, al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera sul tema fisso e sul tema libero. A proposito, Bordoni ha già raccolto una novantina di vignette su un libro, in attesa di pubblicazione, sul tema fisso: “I SORDOMUTI”, che racconta con battute piacevoli e metti di spirito che non offendono nessuno, come i giornali umoristici di tutto il mondo.

Bordoni non fece mai una carriera artistica perché ha preferito da ventuno anni compiuti, di mantenere la propria famiglia, così è diventato un “travét” con il pallino della pittura e delle vignette.
Come disegnatore satirico, fu invitato a partecipare alle due Mostre Interregionali della “Caricatura d’arte”, negli anni 1954 e 1955 a Pavia, ottenendo due Med. Vermeille; nel 1965 fu accettato, sotto giuria, al 2º Premio Nazionale del Disegno Politico-Satirico “Giuseppe Scalarini” a Reggio Emilia, Modena, Carpi di Modena e Parma; nel 1980 ottenne il Premio AAST Ventimiglia al Salone Internazionale dell’Umorismo di Bordighera; nel 1986 partecipò, con tre grandi disegni, al Salon Internacional de Satira Politica a Habana (Cuba) sul tema: “Il Debito Estero”.

Una nota curiosa: Bordoni non conobbe mai, personalmente, i sordomuti fino al 27º anno di età quando, attraverso un comune amico udente, conobbe Furio Bonora che lo presentò alla sua …”famiglia sordomutesca pavese” (il mondo dei Sordi, n.d.r.).
Fonte: Parole & Segni, 2001 – ps055 (2006)


 La raccolta dell’opera di Pietro Bordoni é stata pubblicata nel libro edito di Cantagalli a Siena nel 2003 avente per il titolo: “Nel mondo silente – in diretta con vigneta”, vedere la sua recensione con breve nota biografia si clicca qui.

Una delle tantissime caricature pubblicate sul giornale dell’ENS: La Settimana del Sordomuto negli anni cinquanta e sessanta.

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