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Santuario della Madonna dell’Olmo di Cuneo
Da Santuario fuori città a grande Parrocchia
Quando nel 1593 avvenne l’apparizione mariana da cui prese avvio il santuario, vi era una piccola cappella aperta ai passanti, nei pressi di uno svincolo di strade. Nei due secoli successivi la costruzione del santuario e dell’annesso convento con la presenza dei frati Agostiniani ne fece un discreto fulcro di devozione, con l’affluenza di pellegrini e la diffusione della predicazione dei religiosi nei paesi circostanti. All’inizio dell’Ottocento il recupero della chiesa all’uso liturgico dopo il sequestro francese preparò la formazione della parrocchia autonoma nel 1825, il convento divenne villa e opificio, con le caratteristiche dello sviluppo suburbano dell’epoca. Negli ultimi decenni si sono moltiplicate le case ed i palazzi, formando uno dei più dinamici sobborghi di Cuneo.
Il Santuario Barocco
Sul sito della chiesa attuale esisteva fin dal XV secolo una piccola cappella dedicata alla Madonna, forse con un pilone processionale. Nel 1593 si verificò l’apparizione della Vergine ad un sordomuto. Si ampliò la cappella con portico antistante e si occuparono del culto i Cappuccini di Cuneo. il 5 agosto 1595, festa della Madonna della Neve, una processione da Cuneo, col Vescovo di Fossano (a quei tempi competente per territorio) solennizzò la posa della prima pietra della nuova chiesa e accompagnò i Padri Agostiniani, che poi portarono a termine i lavori della chiesa e del chiostro nel 1609, su progetto dell’arch. Militare E. Negro di Sanfront
Nel 1621 venne eretto il campanile e nel 1648 la cupola. Nel corso dei secoli la chiesa subì vari affronti. Durante la battaglia di Madonna dell’Olmo (30 settembre 1744) le truppe gallo-ispane usarono come accampamento la chiesa ed il convento; nel 1799 i soldati francesi la saccheggiarono; nel 1802 chiesa e convento furono incamerati dal demanio. Nel 1810, grazie alle generose offerte di un ex frate converso del vecchio convento, fu ricomprata all’asta ed affidata ad un rettore che la riaprì al culto. Nel 1817 entrò a far parte della nuova diocesi di Cuneo e nel 1825 venne eretta in parrocchia. Nel 1856 si intrapresero lavori di restauro; nel 1905 si ampliò l’abside; in anni recenti si attuò l’adeguamento alle nuove direttive liturgiche e si rifece il pavimento.
La visita
La facciata Ha carattere sobrio e linee rinascimentali: quattro lesene reggono un semplice cornicione ed un timpano classico. Sopra il portale campeggia l’affresco (secolo XVIII) della Madonna con Bambino tra Sant’Agostino e San Nicola da Tolentino, con l’olmo sullo sfondo.
Sulla parete esterna del transetto sinistro vi è altro affresco dell’Immacolata tra angeli e cherubini, coi medesimi santi agostiniani, con la città di Cuneo di sfondo e la scritta “O città cara, a te il mio sguardo volsi, dal dì che apparsa ad un muto il labro sciolsi” .
Campanile La torre quadrata, non molto alta, è ingentilita e resa meno tozza dalle quattro aperture serliane del piano più alto, che regge, tra quattro pinnacoli, un torrino ottagonale con cupolino metallico dotato di otto finestrelle centinate, oggi ridotte a quattro a seguito dello spostamento degli orologi (sec. XX) che nell’ottocento erano stati collegati sulle serliane.
1. Tela dell’Assunta
Ai piedi della Vergine seduta sulle nuvole tra angioletti e cherubini sono raccolti, in atteggiamento orante, un monaco certosino ed una monaca: in quest’ultima viene normalmente riconosciuta Santa Scolastica, e nel primo san Bruno, riconoscibile per l’abito bianco e le insegne vescovili da lui rifiutate nelle mani dell’angioletto.
2. Tela dell’Immacolata
E’ considerata di inizio secolo XVIII e attribuita a V.A. Rapous. Sant’Anna in primo piano e St.Antonio da Padova genuflesso di fronte alla Vergine che schiaccia il capo al serpente.
3. Tela dell’Adorazione dei Magi
L’autore, ignoto, ha rappresentato un Bambino sorridente tra le braccia della Madre, ritta di fronte ai Magi, su uno sfondo di architetture classicheggianti.
4. Statua dell’Immacolata
Collocata dove era l’altare a lei dedicato.
5. Tela di San Magno con la sacra Famiglia
6. Presbiterio
Ristrutturato dopo il concilio Vaticano II, ha per ancona il pilone settecentesco che racchiude l’affresco miracoloso del sec. XVI: Madonna in trono con Bambino ed i Santi Francesco e Bernardo da Mentone, con l’olmo sullo sfondo. I pannelli del dossale della sede del celebrante sono stati ricavati da un antico pulpito che pare provenire dalla ex chiesa di san Francesco in Cuneo. Due coretti si aprono sulle pareti laterali. L’altare con ricchi marmi e colonnine è dell’inizio ‘900 come il Tabernacolo (T). L’ambone è recente (A).
7. Coro
Probabilmente dalla Certosa di Pesio proviene la tela collocata nel coro, rappresentante tre certosini: San Bruno tra i beati Guglielmo e Giovanni Birello, attribuita ad Antonino Parentani, che alla Certosa lasciò altre opere (Secolo XVII). Una tela di minori dimensioni raffigura san Grato inginocchiato, con due figure di santi su sfondo architettonico. La folgore indirizzata nel pozzo ci ricorda come il santo venga invocato contro i danni della grandine.
8. Sacrestia
Nel corridoio si conserva una bella statua lignea della Madonna del Rosario, di fine secolo XVIII.
9. Tela di sant’Ugo tra i due Vescovi
I tre Vescovi raffigurati nella tela erano tradizionalmente riconosciuti come san Grato, Sant’Agostino e san Giocondo. Il recente (2003) restauro ha invece messo in evidenza la loro vera identità, e precisamente: b. Ancelino, vescovo di Belley, S.Ugo vescovo di Lincoln e b. Stefano, vescovo di Die. L’opera, probabilmente già alla Certosa di Pesio, è attribuita ad Antonino Parentani (sec. XVII).
10. Battistero
Sotto la statua del Sacro Cuore è stato recentemente collocato il battistero marmoreo, con scritta di dedica che cita la famiglia dei Luparia (Lovera). Ha preso il posto di un altare laterale (“del Crocefisso”) demolito qualche decennio fa, con l’altare dell’Immacolata che lo fronteggiava, per ampliare lo spazio a disposizione dei fedeli.
11. Tela della Presentazione di Maria Vergine al tempio
Con S.Anna e San Gioachino, opera del Gautier (1857).
12.Tela di S. Teresa d’Avila
E’ attribuita all’astigiano Aliberti (secolo XVII-XVIII) e rappresenta la Santa carmelitana, con ai piedi la Regola, in estasi di fronte al Sacro Cuore, che sembra muoversi per invitarla ad alzarsi, mentre le indica, con la sinistra, il Paradiso, dove alcuni angioletti evidenziano la Croce, il Calice con l’Ostia, la Corona di Spine.
13. Tela di san Vincenzo Ferrer e san Giuseppe da Copertino
Del secolo XVIII, di autore ignoto. Il domenicano, inginocchiato, si riconosce per la fiammella sul capo, le ali e la scritta “Timete Deum et date illi honorem” che compare sul libro retto, col giglio, dai due angioletti in basso. San Giuseppe, in abiti francescani, si libra in cielo, in estasi, guidato dai raggi di luce che piovono dall’alto, e sorretto da altri angeli.
14. Cupola
Sull’unica navata a croce latina si staglia la cupola ottagonale che termina con un luminoso lucernario. I simboli mariani dipinti negli spicchi e le Virtù Cardinali dei pennacchi (prudenza, giustizia, fortezza e temperanza) sono opera di Andrea Vinaj.
Fonte: http://www.diocesicuneo.it/madonnaolmo/home2/index.htm
Il Santuario della Madonna dell’Olmo
di Cuneo