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Santuario di Santa Maria Apparente di Campotosto (L’Aquila)
La chiesa di Santa Maria Apparente è situata al di fuori del centro abitato di Campotosto, nei pressi dell’attuale cimitero. Secondo la tradizione sarebbe stata costruita per volere della Madonna apparsa il 2 luglio 1604. La tradizione narra di una giovinetta di nome Rosa Angelica Palombi, muta dalla nascita, che trovandosi quel giorno lungo il torrente Rio Fucino a lavare i panni ebbe una divina apparizione, la Madonna, la quale le chiese di tornare in paese e di chiedere a suo zio, che ne era il parroco, di far edificare una chiesa dove ella desiderava, designandone i contorni con la neve. La ragazza si recò in paese e tra lo stupore di tutti parlò dicendo allo zio ciò che la Vergine le aveva chiesto.
Presto il luogo divenne meta di pellegrinaggio anche perché a questo primo miracolo ne seguirono altri.
La facciata ha una finestra tondeggiante in alto, un portale fiancheggiato da due finestre e verso la sommità c’è una scritta in latino:
“Dominus Julius Cesar Palumbus pievanus Templum hoc Gloriosissime Deipare Virgini Maria Dicatum elemosinis Magnificatum curavit A.D. MDCIII”
(Don Giulio Cesare Palumbo, parroco, questo tempio dedicato alla gloriosissima Madre di Dio, la Vergine Maria, lo rese con offerte di immenso splendore).
Sopra il portale su di una pietra è inciso lo stemma della famiglia degli Orsini; un ramoscello di palma o d’ulivo. In quel periodo infatti Campotosto era feudo di Amatrice dove appunto governava uno dei tanti rami di questa famiglia. L’interno è ad una navata; sulla parete di sinistra due quadri di cui uno rappresenta l’apparizione della Vergine alla giovinetta, sulla destra una tela rappresenta la decapitazione di San Giovanni Battista; molto verosimilmente i tre quadri possono ascriversi al XVII secolo.
Mediante una scaletta posta sulla sinistra, si scende nella ” grotta della Nunziata”, con muri e volta a vela un tempo affrescate e ancora lievemente visibili; si intravede sulla parete di sinistra ancora il miracolo della mutarella, sulla destra S. Cecilia che suona l’organo e sul muro centrale c’è un altare in muratura sormontato da un affresco della Vergine, il Bambino e S. Anna.
Fonte: Comune di Campotosto
Il Comm. Giovanni De Carlis (1901-1979), noto ricercatore sui santuari mariani legati alla storia dei sordomuti, scrisse nel 1971: “il santuario costruito nel 1604, a 1390 metri nei pressi del grande lago artificiale di Campotosto, riguarda un grazioso episodio storico: una giovinetta sordomuta di Campotosto, Rosa Angelica Palombi, mentre la mattina del 2 luglio attendeva ad immergere nell’acqua del fiume le lunghe pezze di tela di lino di fresco tessuto, per renderle candide “corarle”, le apparve una Signora di celestiale bellezza che le affidava un messaggio: “Va, dì al Piovano che mi faccia costruire una chiesta in quel prato”. La sordomuta parlò, il messaggio fu accolto e così cominciarono a fiorire i miracoli.
PER SAPERE DI PIU’
Il Santuario di Santa Maria Apparente
di Campotosto, L’Aquila