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Don Serafino Dalla Valle. Una vita vissuta.
Recentemente presso la Madonna della Bomba (ex istituto per Sordomuti e Ciechi), Piacenza, si è svolta una grande festa per l’inaugurazione della casa Don Serafino Dalla Valle” con appartamenti per persone con disabilità.
Per I occasione è stato presentato il libro di 224 pagine, scritto da Fausto Fiorentini, responsabile dell’ufficio stampa della diocesi di Piacenza—Bobbio.
Sulla copertina, il titolo “Don Serafino”.
Don Serafino Dalla valle, ex Direttore della Madonna della Bomba, ha lasciate la vita terrena il 13 febbraio 2000, dopo una lunga e sofferta malattia.
Al suo funerale, durante il riro, é stato letto il testamento spirituale, nel quale si sono ricordati anche i suoi prediletti, ex allievi sordomuti, da lui seguiti sin dal 1948 nella scuola, nei laboratori artigianali e nei loro giochi in cortile.
Nel libro di Fiorentini, troviamo numerosi gesti d’amore di don Serafino per i sordomuti. Per esempio pubblichiamo una indimenticabile testimonianza: “Festa dell’Immacolata e Circolo ex allievi. Di solito si celebrava ogni anno, poiché era l’occasione per ricordare la fondatore dell’Istituto delle cieche dal 1911, ma la data della ricorrenza del 1948 ebbe un motivo in più per essere sottolineata: fu la benedizione dei Circolo degli allievi sordomuti.
Poiché i sordomuti ormai adulti, che avevano si studiato e imparato, il mestiere proprio in quest’Istituto, erano soliti riunirsi ogni festa in locali di fortuna dell’edificio, con comprensibili difficoltà, avevano sempre desiderato un circolo proprio e mons. Torta nel 1948 li esaudì mettendo a loro disposizione un locale con ingresso autonomo. che poi loro arredarono in modo adeguato con la realizzazione di un bar. Tale sede fa benedetta dal Padre Torta proprio il giorno della festa dell’immacolata e in i te occasione l‘Associazione ex allievi si diede anche una struttura organizzativa con un direttivo, al cui vertice fu chiamato Florio Florindo ‘‘molto amato e stimato da tutti’’.
Oggi, il circolo si trova ancora presso la Madonna della Bomba, vivo e vitale e segue con naturalezza la tradizione di fondazione.
Nel libro, Fiorentini racconta anche un tristissimo e doloroso ricordo di don Serafino, è successo al sordomuto Giovannino, negretto, bello e furbo, che era stato accolto nell’Istituto come nuovo ospite. Fu troppo nel 1966, a Giovannino, ormai un giovanetto, è accaduto un fatto imprevedibile e irreparabile: mentre attraversava il binario con la sua bicicletta, fu travolto dal treno in transito.
Nelle pagine finali del libro, troviamo un’interessante informazione, si tratta della colonia agricola che era stata creata. apposta per i sordomuti, poiché erano quasi tutti figli di contadini. Purtroppo le cose non andarono a buon lire, poi¬ché nel 1965 circa sono state emanate nuove leggi speciali a favore dei sordomuti circa l’obbligo di collocamento presso Enti statali e presso l’Industria, e questo favorì ancor più il loro allontanamento dai campi.
Fonte: Giulio Tarra, n.2/2006.
rc027(2006)