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Caso di matrimonio – Di sposo sordomuto che sa leggere ma non sa o non può scrivere, ovvero che non sa né leggere né scrivere (art. 13 e 66 del D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396)
Inserire le parole: “La richiesta, le dichiarazioni, le risposte alle domande di cui sopra, da parte di … sordomuto (a) che sa leggere ma non sa scrivere (ovvero: che sa leggere ma non può scrivere perché … ; ovvero: che non sa né leggere né scrivere), mi sono state fatte per mezzo di … , nato in … il … , cittadino … , residente in … , che, da me assunto ad interprete, ha giurato di bene e fedelmente adempiere all’incarico che gli è stato affidato.
Do atto che … ha dichiarato per mezzo dello stesso interprete di aver letto gli articoli precitati del codice civile che gli ho presentato. Ovvero in caso di sposo che non sa leggere: do atto di aver comunicato a … gli articoli precitati del codice civile per mezzo dello stesso interprete.
Do pure atto di avere formulato le domande di rito e comunicato per iscritto (ovvero: a mezzo dell’interprete) a … la risposta di … di volersi unire in matrimonio con lui (lei) e la dichiarazione da me fatta della loro unione in matrimonio.
Il foglio su cui sono state estese le domande e le comunicazioni al (alla) sordomuto (a) che sa leggere, munito del mio visto, inserisco nel volume degli allegati a questo registro.
Il presente atto, dopo essere stato letto dal (dalla) sordomuto (a) (ovvero: comunicato dall’interprete al sordomuto) e averne io dato lettura agli altri intervenuti, viene da tutti, ad eccezione del (della) sordomuto (a), insieme con me sottoscritto”.
le006 (2000)