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1929 – Istituto Sordomuti della Provincia di Venezia (Centro audiofonetico)
Il Centro Audiofonologico è un servizio gestito direttamente dalla Provincia di Venezia istituito con Delibera di Giunta Provinciale n. 1818 del 21/05/75.
Il Centro è una struttura altamente specializzata e qualificata nel campo della rieducazione e della riabilitazione funzionale delle disabilità uditive, comunicative e cognitive dei soggetti audiolesi, e complessivamente in ambito pedagogico-didattico a favore di alunni e studenti audiolesi, non vedenti e ipovedenti.
E’ noto che il concetto di assistenza ha assunto nel tempo attributi dinamici assai diversificati cogliendo nel servizio alla persona nella sua globalità il senso centrale del proprio intervento.
Nel superamento di un obsoleto concetto di assistenza, anche il termine “rieducabile” ha assunto forme e modalità adeguate allo sviluppo della tecnologia più avanzata e sofisticata, per cui ciò che sembrava utopistico qualche anno fa, è oggi alla portata dei disabili dell’udito e della vista e coinvolge in solido, la partecipazione e l’assistenza di questo Servizio Provinciale.
La finalità ultima del Centro è quella di offrire agli utenti un insieme di opportunità in termini di servizi, assistenza, informazioni, ecc., tali da favorire al massimo livello lo sviluppo delle potenzialità individuali, nella prospettiva di minimizzare il gap nei confronti dei soggetti “normodotati”.
Si tratta in sostanza di puntare alla realizzazione di una rete di strutture di supporto finalizzata ad agevolare l’inserimento e l’integrazione della persona disabile nell’ambito sociale, scolastico e lavorativo, e questo grazie alla sinergia degli interventi concordati tra quelli di competenza della Scuola e quelli della Provincia
In particolare le Attività erogate dal Centro sono:
– il servizio di assistenza scolastica integrativa a favore dei disabili sensoriali frequentanti le scuole di ogni grado, e comunque fino al conseguimento di una qualifica professionale;
– i servizi connessi al ricovero in istituto in regime convittuale e semiconvittuale;
– rieducazione e riabilitazione funzionale delle disabilità uditive, comunicative e cognitive dei soggetti audiolesi;
– consulenze in ambito pedagogico e didattico a favore di alunni e studenti audiolesi, non vedenti e ipovedenti;
– aggiornamento e formazione per operatori della ASL, insegnanti, “lettori” addetti al servizio di assistenza scolastica integrativa, familiari delle persone colpite da disabilità sensoriali;
– sviluppo di programmi di studio e ricerca relativi alla disabilità sensoriale e alle strategie di massimo sviluppo delle possibilità individuali e di minimizzazione delle difficoltà di integrazione;
– convenzione con Enti e Centro Servizi Amministrativi di Venezia per la gestione del Laboratorio Tiflotecnico e Tiflopedagogico di Mira, attraverso il quale vengono forniti i servizi relativi all’ingrandimento dei testi scolastici per gli alunni ipovedenti, alle trascrizioni in braille, alle consulenze per le famiglie, i “lettori” addetti al servizio di assistenza scolastica integrativa e gli insegnanti dei soggetti non vedenti e ipovedenti di tutta la provincia.
La Storia dell’Istituto
Nel 1928 la Provincia di Venezia, in base la Legge del 31 dicembre 1923, in cui si proclamava la obbligatorietà dell’istruzione dei sordomuti a carico delle Province, acquistò Villa Stadler a Marocco di Mogliano Veneto per accogliere i sordi della Provincia.
La direzione, l’insegnamento e l’assistenza dell’Istituto Provinciale dei Sordomuti di Venezia vennero affidati alla Congregazione Religiosa della Piccola Missione dei Gualandi di Bologna e il primo direttore fu il Cav. Prof. P. Camillo Spisani.
Si stipulò, nel 1929, una convenzione tra la Provincia di Venezia e la Congregazione Religiosa in cui si stabiliva che la Provincia avrebbe fornito i mezzi economici necessari al mantenimento e sviluppo dell’Istituto, mentre la Piccola Missione si sarebbe occupata dell’insegnamento ai sordomuti.
Con il Regio Decreto 17 maggio 1934 “l’Istituto della Provincia di Venezia in Marocco è dichiarato idoneo per l’assolvimento dell’obbligo scolastico da parte dei sordomuti e come tale riconosciuto a tutti gli effetti quale pubblica scuola per i medesimi”.
Nel primo anno di vita ci fu un inserimento di pochi alunni ma nel tempo l’Istituto conobbe una continua ascesa per cui si resero necessari molti lavori di ampliamento.
L’istituto, con i suoi ampi spazi, era il luogo ideale per favorire il benessere del bambino alternando i vari momenti della giornata tra studio, lavoro e gioco, offrendo occasione di socializzazione , di amicizia con i coetanei e con gli insegnanti.
Gli alunni erano ammessi alla scuola tra i sei e gli otto anni, presentando la relativa documentazione.
L’insegnamento si svolgeva secondo il metodo orale, ossia avendo come unico riferimento la verbalità, sia per l’espressione che per la ricezione (mediante la lettura labiale e l’amplificazione dei suoni). Di conseguenza, era proibito l’uso dei gesti o dei segni. Il corpo docente era formato da sacerdoti della Piccola Missione di Bologna da insegnati laici, “tutti forniti del diploma speciale governativo d’abilitazione alla scuola dei sordomuti”.
L’insegnate, pur seguendo programmi ministeriali, adottava anche una didattica in base alle esigenze degli alunni.
La vita scolastica, oltre alle quattro ore giornaliere di apprendimento teorico, ne includeva altre quattro per l’apprendimento di un mestiere. C’erano, a questo proposito, alcuni laboratori ben attrezzati di sartoria, falegnameria ed intaglio, calzoleria e lavorazione del giunco.
Il percorso scolastico terminava a sedici anni, ma in via eccezionale, poteva essere prolungato od abbreviato secondo lo sviluppo del ragazzo.
Al termine venivano rilasciati il diploma scolastico legale e l’attestato del mestiere appreso.
Una tappa importante è stata la creazione della scuola materna, inaugurata il 2 dicembre 1959, da allora ogni istituto si preoccupò dell’ammissione dei bambini nei primi anni di vita e, quindi, della creazione di sezioni apposite con attrezzature adeguate e personale specializzato.
Si convenì che l’istruzione del sordomuto sarà tanto più efficace, quanto prima avrà inizio, in quanto, per questi bambini la scuola materna rappresenta la condizione basilare per un inserimento nella società.
Tra le numerose innovazioni, vale la pena di ricordare il “reparto sodastri con apposita apparecchiatura d’ampliamento elettro-acustica” detto anche aula “train-ear”, utile ai bambini con residui uditivi utilizzabili. Si considerava necessario che il sordastro seguisse tutte le lezioni acusticamente. Questa terapia si riteneva fosse il “metodo orale ed acustico” che associava l’insegnamento della parola all’utilizzo di attrezzature acustiche. Tutto ciò ha permesso un aggiornamento del metodo tradizionale, tramite l’inclusione di alcune scoperte del progresso tecnico.
SCUOLA ELEMENTARE 11 Classi Parificate | R.D. 17 maggio 1934 n. 1344 – pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 24 agosto 1934 n. 198 |
LABORATORI PROFESSIONALI | Specializzazione in falegnameria, calzoleria, sartoria con scuola di taglio |
SCUOLA MATERNA | In Padiglione separato con personale femminile specializzato |
PREPARAZIONE ARTISTICA | Con insegnamento del disegno e della decorazione e lavorazione della ceramica |
EDUCAZIONE FISICA | Individuale e collettiva |
cfr Elmi Arturo, Voci dal Silenzio, Nuova Editoriale, Venezia 1959, p.12
Nel 1970, con l’autorizzazione del Provveditorato agli Studi si Treviso, l’Istituto si diede un ulteriore strumento di informazione e di cultura aprendo una propria Scuola di Metodo per la riabilitazione all’insegnamento ai sordi e sordastri della durata di un anno.
Con questa nuova istituzione la Provincia provvedeva ad una funzione altamente qualificante, quale quella di preparare del personale specializzato e adatto a svolgere compiti educativi particolarmente delicati.
Nel 1975 si scioglieva la convenzione tra l’Amministrazione provinciale e la Congregazione religiosa dei Padri Gualandi.
Contemporaneamente, l’ Istituto non accoglieva più bambini sordi delle altre province, le quali dovettero organizzarsi in modo autonomo.
Nello stesso anno, la Provincia di Venezia, sotto la spinta delle nuove tecnologie educative, avviava il superamento dell’ Istituto a convitto, privilegiando il rapporto scuola, territorio e famiglia con l’istituzione del CENTRO AUDIOFONOLOGICO (C.A.F.), istituito con Delibera di Giunta Provinciale 27 maggio 1975 n. 1818,come supporto per l’inserimento dei bambini audiolesi nella scuola normale.
La formazione
Nell’ambito del progetto di riorganizzazione e riqualificazione del Centro Audiofonologico, collegato al riconoscimento dello stesso da parte della Regione Veneto con la Legge Regionale n. 11 del 2001 art. 131 comma secondo, un aspetto fondamentale risulta essere quello legato alla formazione delle persone interessate (logopedisti, operatori, genitori, ecc.), alle disabilità sensoriali.
Accostandosi ai problemi connessi all’attività formativa, sia nei termini di conoscenza generale che in quelli di studio, in vista di soluzioni operative concrete, occorre sottolineare che qualsiasi intervento formativo non può che partire da un’attenta analisi e osservazione dei bisogni.
In questo senso, prima di avviare le fasi di programmazione dei progetti formativi, è stata svolta, dal Centro Audiofonologico della Provincia di Venezia, un’indagine conoscitiva in tutto il territorio di competenza, coinvolgendo l’Unione Italiana Ciechi e l’Ente Nazionale Sordi (sezioni provinciali di Venezia) e l’Associazione Famiglie Audiolesi (A.F.A.L.)
La formazione si caratterizza come momento di apprendimento-cambiamento, nel senso di una trasformazione che porta il soggetto ad una presa di coscienza delle proprie risorse, delle proprie capacità, dei percorsi migliorativi attuabili e dell’impegno di tali risorse in un progetto, per sfociare in una rielaborazione della propria esperienza.
Soggetti interessati ai percorsi formativi organizzati e/o redatti dal Centro sono i seguenti: i logopedisti, gli addetti all’assistenza scolastica integrativa “lettori” delle province della Regione Veneto, gli insegnanti di sostegno e curricolari a livello regionale ed i familiari degli utenti.
La formazione ai genitori
La proposta è finalizzata ad offrire delle opportunità ai genitori, per chiarire alcuni dubbi e/o preoccupazioni rispetto all’esperienza che stanno vivendo con i loro figli.
L’obiettivo, quindi, è quello di accompagnarli nel loro cammino, per renderli più preparati ad affrontare le difficoltà della loro quotidianità.
I temi trattati vengono affrontati in maniera discorsiva, lasciando spazio alle domande, agli interventi dei genitori, allo scambio delle esperienze che ciascuno di essi vive, in quanto all’interno del gruppo, ciascun partecipante può diventare una risorsa per l’altro.
La formazione per i logopedisti
Nell’ambito delle sue attività istituzionali il Centro Audiofonologico realizza percorsi formativi per logopedisti avvalendosi anche della collaborazione del Centro Medico Foniatrico di Padova.
I corsi si compongono di trattazioni relative a diverse aree disciplinari nel campo della sordità: medico-scientifica, psicologica, linguistica, didattica e socio-culturale.
Per ciascun corso viene richiesto l’accreditamento alla Commissione nazionale per la formazione continua del Ministero della Salute (E.C.M)
ATTIVATO Corso di Formazione sulla sordità” accreditato secondo la normativa E.C.M..
La formazione per gli addetti al servizio di assistenza scolastica integrativa “lettori”
Questi progetti di aggiornamento nascono con l’intento di soddisfare due obiettivi fondamentali:
1. formare ed informare gli operatori sulle problematiche e sulle possibilità di intervento nell’ambito della disabilità sensoriale, per offrire, tramite queste figure professionali, qualificati interventi di supporto a favore dei disabili della vista e dell’udito;
2. un aumento della qualità e della competenza nell’offerta dei servizi di mediazione comunicativa e di gestione delle relazioni.
La Provincia di Venezia e la Provincia di Treviso hanno istituito un Corso di formazione, ottobre 2004 aprile 2005, rivolto alla figura professionale del LETTORE – ADDETTO ALLA COMUNICAZIONE, avvalendosi per questo di docenti qualificati, esperti nel campo delle disabilità sensoriali.
Fonte: Centroaudiofonetico della Provincia di Venezia (2006)
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Cambio di proprietà di villa Stadler a Marocco di Mogliano. Le Assicurazioni Generali di sono aggiudicate il vasto complesso immobiliare di via Marocchesa, già sede dell’Istituto per audiolesi, messo all’asta dalla Provincia di Venezia nell’ambito del piano di alienazione dei beni patrimoniali. Ieri mattina c’è stata l’apertura delle buste con le offerte pervenute, sulla base di 4 milioni di euro. L’unica a concorrere è stata la Compagnia delle Assicurazioni Generali, che ha sede a Marocco a poche centinaia di metri da villa Stadler . L’aggiudicazione è avvenuta sulla base del rilancio minimo della gara d’asta, l’1\% pari a 4.004.000 di euro.
Il comune di Mogliano ha rinunciato ad esercitare il diritto di prelazione non avendo fondi a disposizione, come ha ricordato l’assessore al Bilancio e al patrimonio Stefano Bison. Il complesso immobiliare di villa Stadler è composto da sei edifici, tra cui una chiesetta, e si estende su 4200 metri quadrati, per complessivi 19mila metri cubi. Il complesso comprende una colonia agricola, che si sviluppa su una superficie di circa 100mila metri quadrati. Le precedenti amministrazioni moglianesi avevano previsto di acquisire villa Stadler da riconvertire in un ostello per la gioventù e in strutture di accoglienza per turismo popolare.
Fonte: Il Gazzettino On line del 21 aprile 2007 (Treviso)
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«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
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“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini