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1908 – Asilo per Ciechi e Sordomuti Gaetano Cappabianca in S.Maria Capua Vetere (Caserta)
L’Istituto “Asilo per Ciechi e Sordomuti G. Cappabianca”, a S. Maria Capua Vetere (CE) sorse nel 1908. Il fondatore, comm. Gaetano Cappabianca, alla sua morte lasciò la sua casa per la fondazione di quello che divenne un ricovero per ciechi e sordomuti poveri. Quell’Opera Pia fu riconosciuta Ente morale con Regio Decreto n.121 del 29.12.1911, operante dal 1916. Nel suo testamento, il Cappabianca espose lo scopo della fondazione: “…farsì che i ciechi ed i sordomuti abbiano tutto il necessario, senza timore di restarne privi, disponendo inoltre che l’Amministrazione provveda con opportuna istruzione avviando i sordomuti anche alle arti o mestieri…”.
Asilo “G.Cappabianca”
La volontà del benefattore fu esaudita, la gestione dell’Asilo fu affidata alle Suore di Sant’Anna. Successivamente l’Amministrazione della Fondazione ritenne di doversi adeguare all’educazione e all’istruzione dei ciechi e dei sordomuti, come già avevano fatto anche altri paesi.
Inizialmente, l’istruzione era impartita dalla scuola materna dato il numero limitato di alunni sordi iscritti, ma poi, con l’accettazione di sordi residenti in altre province, aumentò il numero di alunni in ciascuna classe della scuola dell’obbligo, che aveva annesso un Centro per l’addestramento professionale gestito su indicazione del Ministero del Lavoro, e per cui aveva ottenuto, nel 1956 la parificazione con la scuola ordinaria.
Nel 1962 furono acquistate nuove attrezzature per il centro di audiologia, della scuola, che aveva anche aggiornato i programmi uniformandoli a quelli dell’istruzione ordinaria.
Dagli anni settanta, iniziò tuttavia, come in tutte le scuole speciali, il calo di iscrizioni a causa della legge n.382/75 e del D.P.R n. 616/77, cui seguì la decisione del Consiglio di Amministrazione di sciogliere l’Opera Pia e di passare la struttura al Comune di S. Maria Capua Vetere. Per i bambini ciechi e sordi tutto rimase invariato, mentre il patrimonio dell’ex Opera Pia è stato gestito dall’Amministrazione comunale, come pure l’organico del personale. Attualmente funziona la scuola magistrale, con alunni udenti, per colmare gli ampi spazi lasciati vuoti dai sordomuti, e questo nonostante le intenzioni originarie del fondatore.
GAETANO CAPPABIANCA
Fu munificente ed offrì il suo palazzo per accogliere i ciechi ed i sordomuti. Quando morì, nel 1908, lasciò un atto testamentario in cui esprimeva il desiderio di continuare l’opera secondo le sue intenzioni.
Quella sua decisione, offrì ricovero e istruzione a “…quelli che sono immersi nella notte perpetua” (ciechi) e a “… quelli che hanno il labbro suggellato alla parola” (sordomuti). Ma poi, invece, quelle categorie non ebbero più l’aiuto lasciato per testamento dal Cappabianca, nonostante quanto afferma anche la lapide affissa nell’ingresso dell’Istituto.
Lapide posta all’ingresso dell’Istituto “G.Cappabianca”
La congregazione delle suore di Sant’Anna, che hanno gestito l’asilo “Cappabianca” ha una particolare rilevanza storica, dovuta al fatto di aver gestito l’Asilo per parecchi anni. La comunità religiosa fu fondata da Rosa Gattorno, nota come “Serva di Dio”. La Gattorno ebbe una figlia sordomuta, Carlotta, che frequentò l’Istituto Statale per sordi di Milano, allora diretto dell’Abate Costardi e poi da don Ghislandi. Fu il Ghislandi che convinse la Gattorno a promuovere un’attività di apostolato a favore delle sordomute. Così è riportato nella biografia di quella che considerata la fondatrice delle Suore di Sant’Anna. Don Eliseo Ghislandi, venuto a passare alcuni giorni a Piacenza in occasione della prima Comunione di Carlotta, le propose – alla madre superiora- di accettare a Piacenza una sordomuta milanese, certa Villa, già istruita dalle suore Canossiane, che non era conveniente far tornare in famiglia perché in paese c’era chi ne insidiava l’onestà”. Quindi proseguiva con una proposta più ampia: “Signora”Rosa – diceva il direttore dell’Istituto Statale per i sordomuti di Milano – non potrebbe essere quella la prima pietra dell’ edificio? Si ricorda che ha una figlia sordomuta…”. Nell’ambito dell’apostolato per le sordomute nella vicenda della congregazione la “serva di Dio”, Rosa Gattorno, ebbe anche positivi contatti con il vescovo di Piacenza, Giovanni Battista Scalabrini, già fondatore di una Congregazione religiosa a favore degli immigrati (i “Padri scalabrini”) e dell’Istituto Sordomute di Piacenza.
Così, dalla scelta dell’Asilo “Cappabianca” iniziò il primo servizio di quella congregazione verso i ciechi ed i sordomuti, che ha svolto un lodevole e umanitario impegno fino a quando l’Opera Pia Cappabianca si è trasformata e non ha più operato nel campo dei sordomuti, dedicandosi ad altre finalità.
LA DIREZIONE
A causa della trasformazione avvenuta nella gestione dell’ex Asilo non è stato possibile rintracciare in archivio un elenco dei direttori. Comunque, il ricordo di alcuni direttori, insegnanti, suore, ecc. è stato conservato in alcuni atti storiografici, per quanto essi avevano fatto per la redenzione dei sordomuti nella società.
NOTE RIEPILOGATIVE
1908 – Morte del Fondatore con l’eredità a favore dei sordomuti e dei ciechi per la realizzazione della fondazione.
1911- L’ “Asilo Gaetano Cappabianca per ciechi e sordomuti” è eretto in Ente morale con R.D. n.1212 del 29.12.1911.
1916 – Apertura del Ricovero per ciechi e sordomuti.
1940 – Trasformazione della struttura in Complesso scolastico speciale per ciechi e sordomuti.
1952 – Parificazione a livello di scuola pubblica, con l’autorizzazione dell’Autorità scolastica.
1962 – Potenziamento dei servizi audiologici e delle strutture scolastiche.
1981 -Estinzione dell’Opera Pia e trasferimento delle funzioni e del patrimonio al Comune del luogo.
1982 – Apertura della scuola magistrale nel complesso per ciechi e sordi.
1990 – Si estingue l’opera pia dell’Asilo Cappabianca.
is065 (1991)