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1881 – Educatorio Lorenzo Prinotti per Sordomuti d’ambo i sessi in Torino

Nella città di Torino sorse nel 1881 un secondo istituto per la rieducazione dei sordomuti. Questa volta fu per opera del sac. Lorenzo Leone Prinotti per dare un minimo d’istruzione ai molti sordomuti che ne erano privi, a causa delle pochissime istituzioni che a quel tempo, nell’ottocento, accogliessero i sordomuti. La prima forma dell’Istituto era intitolata ”Educatorio delle sordomute povere e vi era il Convitto”.


Questa iniziativa caritatevole fu ammirata dall’alta borghesia torinese del tempo, che la sostenne materialmente. L’Istituto fu poi chiamato “Educatorio Prinotti per sordomuti dì ambo i sessi”. La prima sede di quell’Educatorio fu in una casa in Via Alloni, dov’erano ospitate ed istruite le prime otto sordomute. Successivamente, nel 1888, fu costruito un nuovo fabbricato in Via del Carmine, dove si trasferì la scuola.
Inizialmente, nell’Istituto erano accolte le sordomute povere di qualsiasi età, specialmente “…le orfane e pericolanti…” per educarle, istruirle e insegnar loro un mestiere. Successivamente il Prinotti accolse anche i sordomuti maschi adulti, in genere operai, ospitandoli in un locale attiguo, dove si svolgeva un corso serale per l’apprendimento postscolastico. Il Prinotti realizzò poi la casa di asilo notturno per gli stessi operai, e un oratorio per i sordomuti poveri ed infine il patronato di assistenza morale e materiale. L’istituto fu eretto in Ente morale con decreto firmato del Re Umberto I con relativo statuto organico.

Nel 1895 fu aperto il nuovo Istituto, in Corso Francia n. 73 che accolse anche i bambini sordi in due sezioni dedicate esclusivamente all’attività scolastica che svolse fino agli anni ottanta. L’applicazione del metodo fu quello della parola viva (Oralismo) senza peraltro escludere quello mimico-gestuale. La gestione dell’Istituto apparteva all’Opera Pia mentre la direzione didattica era affidata ad un sacerdote per la sezione maschile e, dal 1923, le Suore di Carità di Santa Giovanna Antida esplicavano il compito per la sezione femminile ed i servizi di cucina, guardaroba ed infermeria nonché di educatrici specializzate per le due sezioni. L’istituto si incrementò gradatamente fiorendo nell’attività didattica con annessi i laboratori professionali femminili (cucito, ricamo, maglieria) e maschile (sartoria, calzoleria, falegnameria e legatoria orticultura e agraria).
Con R.D. del 27 settembre 1928, l’Educatorio ottenne il riconoscimento dello Stato come scuola pubblica per sordomuti con le spese di bilancio a carico dello Stato per il corpo insegnante.
L’Istituto fu gravemente sinistrato dalla guerra e fu ripristinato nelle parti danneggiate, fu quindi anche rimodernato negli impianti ed ampliò la propria sede rendendola più confortevole e più funzionale alle esigenze dei tempi, con un nuovo centro di educazione fisica e sportiva.
In quegli anni, l’attività della scuola si svolqeva serena secondo i programmi ministeriali ed i successivi aggiornamenti dell’evoluzione scolastica con 1’arricchimento dei nuovi servizi di demutizzazione ed audiologici.
Nei 1969 l’Educatorio costituì la scuola di metodo “Prinotti” per l’abilitazione all’insegnamento dei sordomuti, autorizzata dal Ministero della Pubblica Istruzione che funzionava fino al 1986 e che fu sostituita dal nuovo corso biennale monovalente per la specializzazione dell’insegnante di sostegno secondo le disposizioni delle autorità scolastiche dello Stato.
Negli anni settanta, tuttavia, l’ Educatorio risentì del calo di affluenza di alunni, anche se le suore, con grande sforzo, fecero sussistere ancora per qualche tempo l’attività didattica speciale, fin quando un’ulteriore diminuzione del numero di alunni mise in crisi l’Opera Pia, che fu costretta ad una gestione commissariale. Alcuni alunni e alunne continuarono a frequentare la scuola, fino alla chiusura definitiva dell’Istituto, verso la fine degli anni ottanta, quando una parte del fabbricato fu ceduto a vari centri di attività sociale, che tuttavia non si occupavano dei sordi.
L’Istituto passò quindi in mano ad un commissario, il quale presentò un progetto di estinzione dell’Opera Pia, nonostante la protesta degli ex alunni per salvaguardare lo storico Istituto. L’Ente morale dell’Educatorio é sciolto nel 1990, e il fabbricato passa in eredità al Comune di Torino per la gestione del medesimo complesso.
Dopo le lunghe lotte di rivendicazione dell’uso dell’Istituto da parte degli ex alunni e della Sezione Provinciale dell’ENS di Torino il Comune cede una parte dell’immobile all’ENS provinciale, dietro il pagamento di un modico affitto in comodato. A cura dell’ENS provinciale, riprende la decorosa vitalità del bellissimo Istituto, con annessa la caratteristica chiesa.

  

  

SAC. LOREN2O LEONE PRINOTTI
Il sacerdote piemontese nacque a Racconigi nel 1834. Fu insegnante dei sordomuti nel Regio Istituto per ventidue anni. La sua vocazione lo portò ad aprire, nel 1881, il primo laboratorio per sordomute, e nel 1888 la prima scuola per le bambine sorde. Nel 1895 fondò l’asilo infantile e la sezione maschile, con l’oratorio. Costruì la nuova sede in Corso Francia. Dopo aver realizzato con tanti sacrifici la propria opera per il bene dei sordi morì nel suo amato Istituto nel 1899. E’ considerato apostolo dei sordomuti, oltre che fondatore dell’Educatorio.

COLONIA ESTIVA “BERNACCHI”
L’Educatorio possedeva anche un fabbricato per la colonia climatica, in località Cere, nella vale di Lanzo Torinese, che portava il nome del suo benefattore “Grand.Uff. Alfredo Bernacchi” in sito ameno sulla Stura (7OO metri s.l.m.). Ogni anno l’Istituto organizzava soggiorni estivi per i bambini ed il personale dell’Educatorio.

DIREZIONE
Non é stato possibile compilare un preciso elenco, tuttavia si può dire che le Suore della Carità di Santa Giovanna Antida tenevano la direzione della sezione femminile e negli ultimi anni avevano assunto  pure la direzione della Sezione maschile. L’ultima direttrice è stata la Superiora Ildegarde Garberi,

NOTE RIEPILOGATIVE
1881 – Fondazione dell’Educatorio per sordomute in Via Allori;
1888 – Trasferimento della scuola per fanciulle in Via del Carmine;
1890 — Istituzione dell’Oratorio e della scuola per i sordomuti nonché del dormitorio per sordomuti operai;
1895 — Trasferimento definitivo della sede in Corso Francia;
Apertura della sezione maschile:
1899 — Morte del fondatore,  Lorenzo Prinotti:
1923 — Le suore della Carità dì Santa Giovanna Antida sono addette ai servizi dì cucina, guardaroba, infermeria e all’educazione dei sordomuti, nell ‘Educatorio.
1928 – Equiparazione con le scuole pubbliche con R.D. 27.9.1928.
1946 – Lavori dì ristrutturazione delle parti danneggiate dagli eventi bellici e di ammodernamento  del complesso
1955 — Inaugurazione della scuola materna
1960 — Nuove dotazioni nel centro audiologico
1969 — Istituzione della scuola di metodo ‘‘L.Prinotti”
l98O – Riduzione delle classi speciali in riferimento al calo di iscrizioni;
1985 – Cessione di parte del fabbricato per ragioni economiche dell’Opera Pia.
1989 – Ritiro delle Suore della Carità.
1990 – L’Opera Pia è estinta ma la scuola speciale resiste con la direzione didattica del Provveditorato.
1993 – Chiusura definitiva dell’attività scolastica dell’Istituto gestito dal Comune.

2000 – La sede dell’Educatorio riorganizzata: “Village Prinotti Deaf” diretta dalla Sezione Provinciale ENS di Torino.


 

LA CHIESA DELL’EX ISTITUTO LORENZO PRINOTTI È TORNATA ALLA COMUNITÀ DEI SORDI PIEMONTESI E VALDOSTANI CON ALCUNI SPAZI DEL PALAZZO PRINOTTI DESTINATI ALL’ENS DI TORINO. Una grande vittoria!. L’Istituto Lorenzo Prinotti all’ENS di Alfonso Chiapparo Fonte: Silentorinese, 2001
Il Consiglio Provinciale della Sezione ENS di Torino annuncia che “siamo felici di comunicarVi di essere riusciti a riottenere la Chiesa di San Giuseppe, annessa al glorioso Istituto Lorenzo Prinotti di Torino, con l’intero ultimo piano e la metà del penultimo piano per una superficie totale di mq 1878, grazie soprattutto all’interessamento dell’Assessore ai Servizi Sociali del Comune dott. Stefano Lepri, dell’Ing. Giovanni Berra, del rev. Don Dino Morando, alla Presidente Nazionale ENS sig.ra Ida Collu, che, oltre alle sue note battaglie per l’ottenimento dell’intero Palazzo, ancora in trattative da oltre due anni, a causa dell’ostracismo di qualche consigliere comunale, ha dato la procura speciale al Presidente Provinciale ENS di Torino rag. Alfonso Chiapparo per la firma dello “schema disciplinare per la concessione di immobile di proprietà della Città di Torino, sito in Torino, Corso Francia 73”.
Con la delibera della Giunta Comunale del 24 aprile 2001, abbiamo tutte le carte in regola per iniziare i lavori di restauro totale della Chiesa e per rendere idonei gli spazi concessi con adeguati impianti elettrici e sanitari a norma di legge, purtroppo a nostro carico.
Si, è una grande vittoria, il riottenimento della Chiesa, perché le lotte sono cominciate nell’inverno 1997/98 da Alfonso Chiapparo e dal suo braccio destro Carlo Rossi, con l’inizio di ripetute richieste scritte al Comune per l’uso di questa Chiesa, chiusa nel 1989, dichiarata inagibile e di conseguenza con la sua possibile sconsacrazione e la sua destinazione ad attività polivalenti (riunioni comunali, spettacoli musicali, ecc). Con la rabbia in corpo, essi hanno fatto firmare una lettera di protesta a quasi duemila sordi, e fatto scrivere un articolo pubblicato su “La Stampa” dell’11/3/1998 dal titolo “È scontro sul Prinotti” dal giornalista Alessandro Mondo, con il risultato che i vari Assessori e Dirigenti del Comune sono rimasti un po’ scossi, concedendoci l’uso della Chiesa in via eccezionale alle Messe della Domenica delle Palme e S. Pasqua 1998, alle quali avevano assistito ben 850 sordi.
E dopo la Messa di mezzanotte della Vigilia di Natale del 1998, abbiamo deciso di non farne più richiesta, perché abbiamo constatato forti infiltrazioni di acqua piovana, che, più volte, hanno inondato la povera Chiesa con conseguenti possibili crolli. Per cui, già da più di due anni abbiamo iniziato a raccogliere e pubblicare le offerte con i nominativi dei benefattori sul notiziario “Silentorinese”. Ma, ora che la Chiesa è tornata a noi, dobbiamo darci da fare per raccogliere L. 120 milioni preventivati per farla tornare completamente nuova come ai tempi di quando fu fatta costruire da Don Lorenzo Prinotti, nel 1895, appositamente per i Sordi.
La Chiesa Prinotti fu eretta per dare ai sordi una cultura religiosa e divenne ben presto un luogo di ritrovo e d’incontro nelle giornate festive, per tutti i sordi, provenienti da diverse parti del Piemonte. I sordi stessi contribuirono, col passare del tempo, ad abbellirla con numerose opere sacre, come il presepio meccanizzato, affreschi, quadri della Via Crucis, statue, ecc. (per fortuna sono custoditi presso la Parrocchia di Don Dino Morando, il quale ci segue sempre da vicino e che riporterà tutto quanto alla Chiesa Prinotti, quando sarà restaurata). E così questa Chiesa era diventata il Santuario dei sordi piemontesi ed anche di altre regioni, in quanto l’Istituto Prinotti nel corso della sua esistenza aveva istruito più di 4.000 sordi provenienti da ogni parte d’Italia.
Con grande gioia e dignità, la Comunità dei Sordi Piemontesi e Valdostani riacquista il diritto a riavere la propria Chiesa, in totale degrado e in rovina, contenta di affrontare sacrifici economici , pur di sapere di avere il proprio Santuario ritornato ai bei tempi, e certo il benefattore Don Lorenzo Prinotti, fondatore dell’omonimo Istituto, dal Cielo, sarà molto felice di vedere la sua Chiesa riaprire le porte alla Comunità dei sordi.
Noi sordi di tutt’Italia lavoriamo, produciamo e paghiamo le tasse come tutti i cittadini italiani e dobbiamo ricordare alle Autorità che la Comunità dei sordi ha anche il diritto ad avere la propria Chiesa per poter assistere a tutte le funzioni religiose officiate da preti specializzati”.
Perché dobbiamo difendere la Chiesa del Prinotti ?
Dovete riflettere che la Chiesa del Prinotti, fatta costruire appositamente per i Sordi, come testimonia la scritta riferita a Gesù sopra il frontone di ingresso in latino: “SURDOS FECIT AUDIRE ET MUTOS LOQUI” (fece udire i sordi e parlare i muti) è una delle pochissime Chiese costruite appositamente per i Sordi in Italia.
Don Lorenzo Prinotti, nato l’11 aprile 1834 e morto fra i suoi figli adottivi sordi del suo Istituto il 12 luglio 1899, ebbe una grande vocazione caritatevole verso i sordomuti poveri e volle fondare non solo l’Istituto ma anche la Chiesa per i sordomuti, i quali, ogni domenica, al termine delle funzioni religiose volevano salutare il buon sacerdote, e gli raccontavano le tristi vicende della loro vita, gli domandavano consiglio, protezione, e Don Prinotti li ascoltava con infinita pazienza, infondeva in essi coraggio e rassegnazione. Dunque questa Chiesa divenne ben presto un luogo di ritrovo e d’incontro nelle giornate festive. Questa Chiesa è una meraviglia della quale dobbiamo essere fieri ed orgogliosi. C’è, di sopra, un salone, che serviva per le signore dell’alta società, patronesse, benefattrici. Lì si sedettero alcuni personaggi della Storia: il Principe Umberto di Savoia, l’ultimo Re d’Italia, andato in esilio, la sua consorte Principessa Maria José, la Principessa Adelaide di Savoia, il Cardinale Fossati, per presenziare alle S. Messe della S. Pasqua e del Natale del Sordo.
È una Chiesa che ha una grande importanza nella Storia del Piemonte, per cui il Comune riconosce che questa Chiesa deve rimanere intatta con tutto il suo patrimonio interno. Mi ricordo che quattro anni fa il Comune di Torino ci ha comunicato verbalmente che questa Chiesa per noi è soltanto un ricordo e che possiamo andare in un’altra chiesa, perché questa diventerà probabilmente una sede di attività polivalenti (concerti, riunioni ecc.). Io mi sono sentito con il morale a terra e ho chiesto perché noi sordi, che lavoriamo, produciamo e paghiamo le tasse come tutti i cittadini, dovremmo privarci di questa Chiesa che è stata costruita per noi, e che noi non chiediamo soldi, ma solo l’uso di essa, anche a nostre spese, mentre il Comune è disposto ad acconsentire alle richieste di altre comunità concedendo i contributi per la costruzione di chiese, templi, moschee. Ora il Comune dovrebbe sentirsi orgoglioso ed onorato di far sapere alla Cittadinanza torinese di aver dato in concessione questa Chiesa alla Comunità dei sordi dando un grande segno di civiltà.
Ora, grazie alla sensibilità dell’Assessore Stefano Lepri, dell’ing. Giovanni Berra, all’appoggio morale della Presidente Nazionale ENS, sig.ra Ida Collu, del Presidente Regionale ENS Piemonte, cav. Giovanni Gamba, del Consiglio Provinciale ENS di Torino, del cav. Agostino Randazzo, alla collaborazione fattiva dei sig. Carlo Rossi, Emilio Rossi, Rosario Di Marco, e di tanti altri, e all’appoggio economico dei primi sordi benefattori, all’incitamento del rev. Don Dino, il quale ha voluto personalmente fare tutti i sopralluoghi, anche sui tetti, in quanto egli è esperto nei restauri delle Chiese, la Chiesa è tornata a noi.
Quali sono gli spazi del Prinotti concessi a noi? Gli spazi concessi consistono nell’intero ultimo piano (3°) e nella metà del penultimo piano (2°), destinati all’insediamento della Sezione Provinciale E.N.S di Torino, il Consiglio Regionale E.N.S del Piemonte, il Circolo ENS “G. Granaglia”, l’Associazione Paolo Basso Terza Età Silenziosi di Torino, Il Gruppo Sportivo Sordoparlanti di Torino, il Gruppo Interpreti ENS, il Comitato Giovani Sordi, il Circolo dei Sordociechi, lasciando la Sede di Via Poirino 6, Torino, che rimarrà sempre a disposizione dell’E.N.S per eventuali affitti a copertura parziale delle spese di gestione degli spazi del Prinotti, l’Associazione Lislandia e la Compagnia Teatrale “Maschera Viva”, le quali lasceranno la loro sede di Corso Inghilterra 13, Torino. Purtroppo per molti sordi anziani sarà un po’ scomodo raggiungere a piedi gli uffici e le varie Associazioni al secondo e terzo piano del Palazzo Prinotti, tuttavia le scale enormi hanno i gradini molto più bassi di quelli normali per cui salire le suddette scale non è affatto faticoso. Per fortuna abbiamo l’accesso alla scala centrale attraverso l’ingresso centrale di Corso Francia, dove è situato un ascensore d’epoca in buone condizioni, la cui meccanica dovrà essere revisionata da una ditta competente. Tuttavia, poiché il Comune ha stanziato tre miliardi e mezzo per la ristrutturazione del Palazzo Prinotti, secondo il piano di investimenti 2002, si presenterà richiesta di far installare un grande ascensore della capienza di 15 persone.
Naturalmente si dovranno sostenere spese ingenti a carico della Sezione Provinciale ENS di Torino (almeno L. 200 milioni) per rendere idonei questi spazi con riparazioni ai tetti, nelle parti più danneggiate, installazione di impianti elettrici e idrosanitari a norma di legge, pulizia ed imbiancatura locali.
Non dobbiamo spaventarci e dobbiamo invece lavorare tutti insieme, piano piano riusciremo a riabilitare questa nostra Casa che ci serve per lo svolgimento di tutte le attività socio-culturali ed assistenziali., in quanto la sede di Via Poirino, 6 è ormai diventata inadeguata ed insostenibile per l’altissima frequenza dei sordi.
Possiamo anche utilizzare l’annessa Palestra per tutte le sedute di allenamenti, per tutte le manifestazioni ed assemblee. Inoltre nelle belle giornate di sole possiamo utilizzare i grandi giardini alberati.
Pensiamo che i Sordi possano essere felici e chiediamo a loro solo di collaborare e lavorare con entusiasmo con noi, perché abbiamo bisogno di loro, per superare i primi tempi che saranno molto impegnativi per tutti noi.
Dobbiamo far valere le nostre buone qualità e capacità lavorative, nel solco della migliore tradizione, suggellata dalle diverse lapidi che ricordano i benefattori insigni (S.M. Re Vittorio Emanuele I, S.M. Re Umberto I, S.A.R., Municipio di Torino, ecc.)
E un particolare grazie al nostro caro amico Rosario Di Marco, impresario edile, che si impegnerà con tutto il suo cuore (è un ex allievo del Prinotti) all’immenso lavoro del restauro della Chiesa e dei locali del Prinotti. Egli ha lavorato molto con me in questi ultimi tempi nei vari sopralluoghi, nella stesura dei vari preventivi, nei contatti con il Comune, ecc. per cui egli è stato scelto come coordinatore per la gestione dei lavori di manutenzione straordinaria e ordinaria.


TORNANO I SORDOMUTI AL LORO «PRINOTTI»
La giunta comunale di Torino, con una delibera firmata dagli assessori all’Edilizia pubblica, Gianguido Passoni, e ai Servizi sociali, Stefano Lepri, ha assegnato all’Ente Nazionale Sordomuti del capoluogo piemontese due piani dello stabile dell’ex Istituto «Lorenzo Prinotti, di Corso Francia, 73, fondato nel 1895, e che era sempre stata una struttura all’avanguardia nell’educazione e nella formazione di intere generazioni di sordomuti.
Quando la scuola speciale, come quasi tutte le scuole speciali italiane, fu costretta a chiudere i battenti, parte dello stabile venne occupato dall’Isef (Istituto Statale di Educazione Fisica) e da una società comunale.
L’inaugurazione della nuova sede dell’ENS di Torino avverrà fra qualche mese, quando saranno terminati i lavori di ristrutturazione dell’edificio, lesionato dal tempo e dall’incuria di chi nel frattempo lo aveva occupato.
L’ENS di Torino potrà disporre anche della cappella interna del Prinotti, che è sempre stata un punto di riferimento e di incontro dei sordomuti; anche questa, come gli altri locali, necessita di ristrutturazione, che sarà fatta a cura del comune, mentre l’ENS si è fatto carico della manutenzione, come già si era dichiarato anche negli anni precedenti, senza che all’offerta fossero seguite risposte concrete da parte del Comune.
Il presidente ENS di Torino, Alfonso Chiapparo, si dichiara soddisfatto dei risultati raggiunti, ed i lavori da eseguirsi prima dell’inaugurazione ufficiale non lo preoccupano più di tanto: «Siamo felici di aver ottenuto la chiesa di San Giuseppe, annessa all’Istituto, con gli ultimi due piani. È una vittoria che ci rende giustizia e ci sprona ad andare avanti nell’interesse di tutti i sordi!».


SOTTOSCRIZIONE DI OFFERTE VOLONTARIE PER IL RESTAURO CONSERVATIVO DELLA CHIESA DELL’EX ISTITUTO L. PRINOTTI, RIAPERTA A FAVORE DELLA COMUNITÀ DEI SORDI PIEMONTESI E DI ALTRE REGIONI
In seguito alla concessione da parte del Comune, con delibera della Giunta Comunale del 24 aprile 2001 della Chiesa dell’ex Istituto Prinotti a favore della Sezione Prov.le E.N.S di Torino, che ha deliberato la costituzione di un fondo da destinarsi al totale restauro conservativo della Chiesa, che versa in condizioni veramente pietose e di possibili crolli a causa di forti infiltrazioni di acqua piovana, in seguito a diverse crepe sui tetti, i sordi sono invitati a inviare le proprie offerte.
Certi della profonda solidarietà fra i Sordi per il diritto ad avere una Chiesa propria e per la difesa e recupero di una Chiesa già costruita appositamente per i Sordi, oltre un secolo fa, quale quella dell’ex Istituto Lorenzo Prinotti, un vero Santuario per i Sordi, in quanto essa è una delle più grandi d’Italia tra le poche costruite per i sordi, come testimonia la scritta riferita a Gesù sopra il frontone di ingresso in latino: SURDOS FECIT AUDIRE ET MUTOS LOQUI (fece udire i sordi e parlare i muti), desideriamo chiedere alla Comunità dei Sordi di collaborare fraternamente con noi con la sottoscrizione volontaria di contributi per il restauro conservativo di questa Chiesa, il cui preventivo (rifacimento tetti, facciate, rivestimenti in rame della cupola, campanile, terrazze ed interni) è di 60 mila euro.
Il versamento per offerte volontarie può essere effettuato soltanto ed esclusivamente tramite il conto corrente postale n. 16249104, intestato all’Ente Nazionale Sordomuti – Sezione provinciale di Torino –, specificando nella causale: “Per restauro Chiesa Prinotti”. Oppure direttamente agli uffici della Sezione Provinciale ENS di Torino.
Non saranno accettati versamenti in contanti, tranne quelli effettuati presso gli uffici della suddetta Sezione di Torino.
Attenzione. Rifiutate sempre chi vi chiede offerte in denaro per la Chiesa. Rifiutate sempre raccolte di fondi porta a porta e non date mai soldi a sconosciuti. Se vi capita di incontrarne qualcuno, sporgete subito denuncia! Se volete contribuire alla buona causa della Chiesa Prinotti, fate il versamento attraverso il nostro suddetto c/c postale!
Si prega di scrivere il proprio nominativo e l’indirizzo per permetterci di inviare a loro le ricevute di versamento offerte e per la pubblicazione sia sul notiziario “Silentorinese” che su di un libro che conterrà i nomi dei sottoscrittori benefattori.
Vi ringraziamo di tutto cuore per la solidarietà, che è sempre forte e sentita fra i Sordi stessi. Fonte: Il Consiglio della Sezione Provinciale ENS di Torino, 2001.

is050 (agg.2006)

«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
Per qualsiasi segnalazione, rettifica, suggerimento, aggiornamento, inserimento dei nuovi dati o del curriculum vitae e storico nel mondo dei sordi, ecc. con la documentazione comprovata, scrivere a: info@storiadeisordi.it
“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini

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