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1814 – Regio Ospedale di Carità Sezione Sordomuti in Torino
La più antica scuola per sordomuti che si ricorda nella città di Torino è quella che sorgeva nel Regio Ospedale di Carità, nell’allora “Regno del Piemonte”.
Quella scuola fu voluta dall’educatore Giovan Battista Scagliotti, ed iniziò a funzionare nel 1814, dando in tal modo un valido contributo alla soluzione dei problemi urgenti relativi all’istruzione dei sordomuti torinesi e soprattutto alla loro redenzione, giacché la Società di allora riteneva che i sordomuti fossero socialmente “irrecuperabili”.
La quasi totalità dei sordomuti di allora si trovava in uno stato di completa emarginazione e, derivando le condizioni dei più da ambienti molto poveri, erano affidati alle opere di beneficenza.
Il fondatore di quella prima scuola per Sordomuti del Piemonte, Giovanni Battista Scagliotti, aveva frequentato, in precedenza, la scuola del sacerdote austriaco Giuseppe May, educatore di sordomuti, dove apprese da lui il metodo per l’insegnamento specializzato ai sordi, che era applicato nel Regio Istituto di Vienna, e che poi fece proprio quando aprì la scuola di Torino, dove istruì alcuni sordomuti.
La sua iniziativa non ebbe un facile avvio, fu obbligato ad esporre in un “pubblico saggio” il suo sistema educativo, nel 1816, quando disponeva solo di teorie, non di risultati pratici.
Le tesi dello Scagliotti, sull’insegnamento orale dei sordomuti, prevenivano di molti anni l’insegnamento della parola articolata, metodo che quasi tutti gli Istituti per sordi avrebbero poi adottato, molti anni più tardi.
Le Autorità di Torino, in ogni modo, dimostrarono di apprezzare quella sua idea di scuola per i sordi e lo Scagliotti, nel 1820, ottenne l’uso dei locali per la scuola nel Regio Ospedale di Carità di Torino e poté migliorare la scuola per sordi dell’Ospedale e successivamente, con l’intervento del Re Carlo Alberto, anche ampliarla.
Scagliotti aveva pubblicato, nel 1823, il libro “Cenni storici sulle Istituzioni dei sordomuti e dei ciechi” in cui erano spiegate le sue idee educative. Pubblicò pure la memoria “Idea di un metodo per dare al sordomuto di nascita la voce, l’articolazione e la pronunzia della lingua italiana”, nonché “L’adozione dell’articolazione e della pronunzia della lingua vocale negli Istituti dei sordomuti e sopra qualcuna delle idee riguardo alla lingua”. Egli era un convinto e precoce assertore del metodo “oralista”, ma in quel primo Ottocento il sistema “orale” di educare i sordomuti era considerato “impossibile ed assurdo” da parte degli Educatori degli altri Istituti per sordomuti dove si applicava esclusivamente la metodologia mimico-gestuale e la dattilologia.
La scuola dello Scagliotti, pertanto, ebbe poca fortuna e cessò nel 1835, quando sorse a Torino un’altra nuova Istituzione per sordomuti, affidata alla direzione del sacerdote Francesco Bracco, dove anche lo stesso Scagliotti vi entrò come insegnante.
Negli atti storiografici è ricordato che il «Regio Ospedale» aveva ospitato la scuola dei sordi per quasi vent’anni, e dunque l’istituzione fondata da Scagliotti sta al quinto posto progressivo tra le istituzioni scolastiche specializzate del genere, dopo quelle di Roma (1784), di Napoli (1788), di Genova (1802) e di Milano (1805).
Infatti, l’istituzione di Torino ebbe origine nel 1814, prima dell’altra nuova istituzione creata da Francesco Bracco nel 1835, e quest’ultima si può considerare una derivazione, almeno in parte, della scuola fondata dallo Scagliotti, e infatti gli alunni sordomuti che avevano iniziato con lui, poi si trasferirono tutti, per terminare gli studi, all’Istituto di Bracco.
Torino – Via Po n.33 (ex sede dell’Istituto dei Sordomuti di G.B. Scagliotti nel Regio Ospedale di Carità, l’edificio restaurato dopo il crollo)
Collegamento dello stesso riferimento
Istituto Sordomuti di Torino (1835). Vedi codice (021/1991).
is005 (1991)
«La storia è testimonio dei tempi, luce della verità, vita della memoria, maestra della vita» (Cicerone)
«La storia non è utile perché in essa si legge il passato, ma perché vi si legge l’avvenire» (M.D’Azeglio)
«Bisogna ricordare il “passato” per costruire bene il “futuro”» (V.Ieralla)
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“Storia dei Sordi. Di Tutto e di Tutti circa il mondo della Sordità”, ideato, fondato e diretto da Franco Zatini